Forse qualcosa si muove. Se si tratta soltanto delle solite polemiche tra parti politiche contrapposte lo capiremo nelle prossime settimane. Dopo il nostro articolo sui tre candidati al ruolo di Garante dei detenuti a palazzo Zanca, figura per cui è tutto fermo dal 2016, e sulla mancata nomina dell’Osservatorio antimafia da parte dell’amministrazione Basile, ieri la senatrice Dafne Musolino di Italia Viva ha diffuso una nota al vetriolo. In cui segnala che «... un articolo di stampa (che fa senatrice, si vergogna a dire che si tratta della Gazzetta del Sud, n.d.r.) segnala che ad oggi il Comune di Messina non si è ancora dotato della figura del Garante dei diritti per le persone private della Libertà. Ciò nonostante il clima che si respira all’interno delle carceri ricadenti nel territorio della nostra Città Metropolitana, come nel resto d’Italia, sia quanto meno incandescente». Poi la senatrice fa la cronistoria: «Dal 2016, quando il consiglio comunale dell’epoca istituì la figura del Garante, ricordo che fui l’unica ad interessarmi affinché venisse identificata ed assegnata, pur non rientrando nelle mie deleghe. Ricordo anche che nonostante l’unica candidatura di spessore che pervenne al Comune di Messina chi doveva ratificare la nomina non lo fece e da allora non si è mai provveduto. L’amministrazione comunale Basile, tra l’altro, non ha mai istituito l’Osservatorio antimafia, nonostante sia previsto dal regolamento vigente a Palazzo Zanca ed il capitolo di bilancio sia stato finanziato, ma esclusivamente per interesse di alcuni consiglieri comunali. A ciò si aggiunga che questa amministrazione non provvede a pubblicare i dati sui beni confiscati alla mafia. Così l’amministrazione comunale persevera in concerti ed attività gastronomiche e ricreative, dimenticando che la lotta all’illegalità si svolge con azioni concrete del tutto ignorate e disattese dal sindaco Basile e dalla sua giunta». Nel pomeriggio è arrivata con altrettanto vetriolo tra le righe la nota di risposta del presidente del consiglio comunale Nello Pergolizzi, mentre dall’amministrazione Basile su questi temi, che sono oggettivamente importanti, c’è un profondo silenzio. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina