Gli organi di Francesco Caruso hanno salvato sette vite. L'Asp Messina: "Regalata una speranza concreta a chi lotta"
Per l’ultimo saluto a Francesco Caruso, il 22enne letojannese morto nel tragico incidente stradale di sabato scorso a Taormina, bisognerà attendere ancora. Il sostituto procuratore Roberto Conte, che coordina l’inchiesta della Procura sullo schianto frontale tra i due motocicli, ha affidato l’incarico di effettuare l’autopsia sulla salma del giovane al medico legale Giovanni Andò, che eseguirà l’esame oggi, alle 17, all’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. All’accertamento tecnico irripetibile, finalizzato a stabilire l’esatta causa della morte, prenderanno parte anche i consulenti nominati dalle parti, i medici legali Daniela Sapienza per i familiari della vittima e Caterina Fabiano per il motociclista 39enne di S. Teresa di Riva, indagato per omicidio stradale. I genitori di Francesco Caruso hanno nominato come legale l’avv. Giacomo Rossini, che li assisterà nella vicenda giudiziaria, mentre il motociclista, dimesso martedì sera dal Policlinico, è difeso dall’avv. Antonio Scarcella. Prelevati gli organi. Asp Messina: "Importante sensibilizzare la popolazione sulla donazione" “La morte di Francesco Caruso, 22 anni, avvenuta qualche giorno fa, dopo uno scontro frontale sabato pomeriggio sulla Statale 114 a Taormina ha colpito tutta la comunità, ma il nobile gesto della famiglia che ha donato gli organi e la competenza dei medici del San Vincenzo di Taormina farà vivere 7 persone”. A dirlo il commissario straordinario dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì che si unisce al dolore della famiglia e si complimenta con l'equipe coordinata dal dott. Giuseppe Bova che ha eseguito l'intervento, dopo l'accertamento di irreversibilità delle funzioni cerebrali da parte della commissione medica. “Dopo la constatazione del decesso, - prosegue Cuccì - si è messa in moto la complessa macchina per le operazioni di espianto degli organi (cuore, fegato, reni e cornee) che ha permesso di salvare la vita a delle persone, tra cui una bambina a Torino e altri pazienti all'Ismett e al Civico di Palermo”.