Il «collegamento fisso o Ponte» sullo Stretto di Messina fa parte integrante delle Reti transeuropee dei trasporti, tassello fondamentale del principale Corridoio che attraversa, da Nord a Sud, il vecchio Continente, lo Scan-Med (Scandinavo-Mediterraneo). Viene detto e scritto da anni e anni. Dov’è, dunque, la novità?
La novità è che ieri, a Strasburgo, il Parlamento europeo ha dato il via libera alle Linee guida aggiornate per lo sviluppo della Rete Ten-T, che collega oltre 420 grandi città dei Paesi aderenti all’Unione. Un voto a maggioranza schiacciante: 565 a favore, 37 contrari e 29 astenuti. E, novità nella novità, è che, dopo decenni, è stato ufficialmente incluso anche il riferimento al collegamento stabile nello Stretto di Messina. Riferimento che finora mancava per i tentennamenti e i giochi acrobatici messi in atto dallo stesso Stato italiano che, con il cambio dei Governi, ha fatto, sfatto e rifatto la sua tela, come e più della povera Penelope nell’attesa di Ulisse. E qui il riferimento ci sta tutto, visto che proprio l’eroe di Omero, Odisseo, è uno dei miti dello Stretto, assieme ai mostri Scilla e Cariddi e al buon Colapesce che tiene sulle proprie spalle l’intera Isola.
Cosa cambia? Poco o nulla, in questa fase. Molto, in prospettiva. L’Unione, di fatto, potrà contribuire a co-finanziare «gli studi progettuali», cioè l’aggiornamento del progetto definitivo che attende il voto finale del Cipess. Quando si passerà nella fase esecutiva, la Commissione europea considererà l’ipotesi di un contributo finanziario, tutto da valutare, alla realizzazione dell’opera. Se il Ponte fa parte di un Corridoio delle Reti Ten-T, l’Europa non può esimersi dal co-finanziarlo, perché lo ha fatto per tutte le altre grandi opere pubbliche progettate e realizzate da quando esiste l’Ue.
E visto che la notizia arriva dal capoluogo alsaziano, dove ha sede il Parlamento europeo, e che l’appuntamento con le elezioni di giugno si va avvicinando ogni giorno di più, era scontato il diluvio di reazioni, da parte di esponenti del Governo italiano, delle forze politiche, delle Regioni interessate e anche delle associazioni e comitati contrari alla grande infrastruttura.
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