L’aumento è arrivato in sordina, lontano dai riflettori. E mette tutti sullo stesso piano. Dall’inizio di quest’anno, tutti gli amministratori della “galassia” comunale – siano essi sindaco, assessori, consiglieri o vertici delle società partecipate – percepiscono i compensi massimi consentiti dalla legge. Facendo lievitare quei costi della politica il cui abbattimento, pochi anni fa, era stato uno dei mantra dell’allora sindaco Cateno De Luca. Ad allinearsi, in un certo senso, a Giunta e consiglio comunale, sono stati proprio i consigli d’amministrazione di quelle società partecipate che sempre dall’ex sindaco venivano definite un “bancomat”. Tutti i compensi sono stati ritoccati ad inizio anno e, manco a dirlo, sono stati ritoccati verso l’alto. In totale, il pacchetto dei sei “satelliti” di Palazzo Zanca (le quattro società partecipate e le due aziende speciali) costerà, alla sola voce consigli d’amministrazione, 200 mila euro in più all’anno. Tutti i provvedimenti sono stati assunti dalle rispettive assemblee dei soci – dunque con il Comune presente – tra fine gennaio e inizio febbraio. Il 30 gennaio scorso, ad esempio, ha deliberato in tal senso la Messina Social City, alla cui riunione del consiglio d’amministrazione è stato il sindaco Federico Basile in persona a comunicare l’aumento dei compensi. Lo stesso hanno fatto, in quei giorni, Messinaservizi, Amam, Arismè, Atm e Patrimonio Spa. In soldoni, i presidenti di Atm Spa (Pippo Campagna), Amam (Loredana Bonasera), Messinaservizi (Mariagrazia Interdonato) e Messina Social City (Valeria Asquini) passano da 27.549 euro a 48 mila euro lordi l’anno. I presidenti di Patrimonio Spa (Maurizio Cacace) e Arismè (Vincenzo La Cava) arrivano a 36 mila euro lordi. Aumenti anche per i componenti dei Cda, che fino al 2023 percepivano 23.613 euro l’anno: adesso quelli di Atm (Carla Grillo e Salvatore Ingegneri), Amam (Alessandra Franza e Adriano Grassi), Messinaservizi (Lino Cucè e Lorenzo Grasso) e Messina Social City (Silvano Arbuse e Daniela Bruno) percepiranno 34 mila euro lordi l’anno; quelli di Patrimonio Spa (Ivan Cutè e Giusi Calanni Fraccono) e Arismè (Mario Briguglio e Francesca Martello) toccano quota 28 mila euro, sempre al lordo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina