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Ventisei miliardi: l’aumento del Pil «grazie al Ponte». Il Report di Uniontrasporti

Alessandro Panaro

Uniontrasporti dà i... numeri: 535, le opere infrastrutturali necessarie per la ripresa economica dell’intero Paese; 100, quelle considerate prioritarie; 40, quelle localizzate nelle regioni meridionali; 82, i miliardi di euro previsti per colmare il gap tra il Sud e il resto d’Italia. E tra le 100 opere da realizzare nel Mezzogiorno, per un importo totale di 140 miliardi di euro, le più urgenti sono il Ponte sullo Stretto di Messina, il raddoppio ferroviario sull’asse Messina-Catania-Palermo, l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, la A2 Autostrada del Mediterraneo, la Statale 106 Jonica tra Calabria e Puglia.
Il Report era stato già annunciato nelle scorse settimane e ieri è stato presentato a Palazzo Biscari, a Catania, in occasione del decimo Convegno dei Giovani Ance “Sud d’Italia, Nord del mondo”. C’è un dato emblematico dal quale si deve necessariamente partire, come è stato ribadito da economisti e giovani imprenditori: «Nonostante il 33% delle imprese italiane sia localizzato nel Mezzogiorno, il contributo al Pil nazionale è minimo, con una crescita economica più lenta rispetto alla media nazionale e un tasso di occupazione inferiore». È questo il nodo da sciogliere, tutto il resto sono chiacchiere, ascoltate per decenni.
Ed ecco il punto cruciale, indicato a inizio convegno dal presidente di Ance Giovani Sicilia Marco Colombrita: «Il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria genererà un aumento del Pil di 26 miliardi di euro, di cui 18 per il Centro e Sud Italia. Abbiamo avviato delle interlocuzioni con la società “Stretto di Messina” per individuare imprese del Sud Italia che possono dare un contributo nella costruzione del Ponte. E quindi aumentare i benefici in termini economici».

L’economista del Centro studi Srm, Alessandro Panaro, nella sua analisi, ha evidenziato come, grazie anche alla realizzazione del Ponte, il sistema ferroviario siciliano è destinato a crescere, innalzando i livelli di qualità.

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1 Commento

Peppe

20/04/2024 21:11

Questi miliardi se li stanno inventando, dato che dalla Sicilia non viene esportato nulla solo i giovani vengono.esportati per cercare lavoro, solo fumo per i creduloni e per chi ha interessi

Il mattatore

21/04/2024 23:38

Caro amico.. INFORMATI bene, perché dalla Sicilia partono giornalmente TIR verso le regioni settentrionali, con carichi di agrumi, frutta, verdure, vini, ecc.ecc.

Marco

26/04/2024 09:52

Credo tu sia totalmente fuori strada, in tutti i sensi. Non hai la minima idea di cosa esporta la Sicilia, e l’enorme indotto generato dal collegamento stabile sullo stretto, eliminando la rottura del carico che permetterebbe ai nostri porti, (Augusta in primis), di lavorare come gateway, captando una parte del miliardo di tonnellate di merci che transitano ogni anno da Suez. Questo è un argomento molto complesso, purtroppo affrontato con superficialità da chiunque abbia un collegamento sul web.

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