«Nonostante il degrado di alcuni elementi principali, il transito risulta fattibile». Così scriveva la società “Simi Srl” di Villanova di Cepagatti, in provincia di Pescara, in merito al transito sui lungomari dei comuni ionici della tunnel boring machine, la “talpa” per lo scavo della galleria “Forza d’Agrò” della nuova linea ferroviaria Giampilieri-Fiumefreddo. Adesso, però, emerge la necessità di adottare importanti precauzioni. La società, incaricata dal Consorzio Messina-Catania del trasporto eccezionale dal porto di Messina, era stata chiamata in causa per la mancata verifica della stabilità degli attraversamenti “Landro” a Nizza di Sicilia e “Portosalvo” a S. Teresa di Riva e aveva poi comunicato di aver svolto i sopralluoghi spiegando che i canali tombati non erano stati identificati negli studi iniziali, concentrati sulle opere con dimensioni e sviluppi maggiori per i quali è stata redatta una scheda di comparazione a carichi equivalenti che dimostra come il trasporto eccezionale, dal peso di 188,95 tonnellate, sia meno sollecitante di un veicolo (betoniera, mezzo d’opera) da 44 tonnellate per tutte le opere con luce minore di dieci metri. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina