Nell’epoca dei social e dei nuovi strumenti comunicativi, intimità e riservatezza finiscono sempre più spesso “in piazza”. E il confine tra personale e condiviso rischia di assottigliarsi, fino ad annullarsi. Per cogliere le opportunità del progresso e limitare al massimo i rischi scende in campo il Garante per la protezione dei dati personali, con un Tour nazionale che per l’edizione 2024 è partito da Messina. Il semaforo verde si è acceso ieri, con una conferenza stampa che ha sancito il via ufficiale all’evento promosso proprio dal Garante per la protezione dei dati personali e che per l’organizzazione della tappa peloritana ha visto la partnership della Società Editrice Sud Gazzetta del Sud Giornale di Sicilia. Un viaggio verso la consapevolezza, quello intrapreso dal pulmino giallo simbolo dell’iniziativa iniziato nella Sala Mazzoniana della Stazione di Messina Centrale. Ad inaugurare gli interventi è stato Oreste Orvitti, responsabile Poli Museali e Immobili storici della Fondazione FS Italiane, il quale ha tenuto a sottolineare che «la Sala in cui ci troviamo è un luogo storico, emblema del genio dell’architetto Mazzoni». Il presidente del Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione ha dato quindi avvio al “viaggio della consapevolezza”. «Esprimo compiacimento per essere qui, è un omaggio a questa città, alla sua tradizione universitaria, alle sue scuole prestigiose – ha detto il giurista –. Inizia un viaggio verso la maturazione, la consapevolezza», elementi oggi necessari, in quanto «è stata sorpassata la visione ottocentesca della privacy» che equivaleva semplicemente «all’essere lasciati “soli”». Quindi, diventa prioritaria «la tutela dei dati personali, frammenti, atomi della nostra biografia digitale. Ma occorre ritrovare il senso della cultura della privacy, fare circolare i dati personali, ma in modo corretto. Le neotecnologie devono essere utilizzate con cautela, bisogna conoscerne la prospettiva, i vantaggi e i rischi». In questo contesto, assumono rilievo l’attenzione verso le persone fragili e i minori, l’uso corretto di telefonini e Internet, «per non andare incontro» a fenomeni distorti quali «fake news, cyberbullismo, revenge porn. I giovani abbiano coscienza, ci appelliamo ai formatori affinché portino avanti questo processo di consapevolezza». Infine, il messaggio di Stanzione «a questa nobile città: è necessario avvantaggiarsi dei progressi della tecnica consci dei rischi». Il presidente della Ses e della Fondazione Bonino Pulejo Lino Morgante ha ringraziato il Garante «per avere coinvolto in un progetto così significativo noi che facciamo informazione e formazione, nelle scuole e d’intesa con l’Università. Quello affrontato è un tema importante per noi che facciamo giornalismo, ma anche per tutte le persone, soprattutto per i giovani. Il passaggio da Messina sia un ulteriore strumento di riflessione». Morgante ha aggiunto che «la forza di questa iniziativa è aver coinvolto i vari soggetti attivi nelle nuove modalità di comunicazione». «È un privilegio essere qui con la Fondazione Bonino Pulejo, rider di cultura e sostenibilità che guarda ai giovani – ha esordito il presidente di Rete ferroviaria italiana Dario Lo Bosco –. Anche noi lo siamo, con le Stazioni che assicurano servizi di qualità per vari soggetti, anche con mobilità ridotta. Per gli utenti sordi segnanti stiamo introducendo il servizio di video-interpretariato nella Lingua dei segni italiana nel processo di vendita e assistenza alla clientela in 5 delle più grandi Stazioni italiane; ci sono 17,6 miliardi di euro in campo per la Sicilia, con cui realizzare un programma straordinario di interventi. Siamo la più grande stazione appaltante del Paese, con investimenti pari a oltre 50 miliardi di euro. E vogliamo offrire supporto a chi si laurea e si diploma, alle nuove generazioni». In tale direzione va il protocollo d’intesa nei cantieri ferroviari sottoscritto con WeBbuild. Investiamo in cultura e abbiamo creato un’Academy, contribuiamo alla crescita del Paese in sinergia con le università, anche istituendo borse di studio». Nel corso della conferenza stampa, coordinata dalla vicecaposervizio di Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, si è soffermato sul contributo al dibattito culturale e allo sviluppo del Sud dato dalla FMG, che ha realizzato un rapporto sulla criminalità organizzata e il legame con i giovani, che spesso si alimenta anche sui social. «La diffusione della cultura su questi temi è importante – ha sottolineato la rettrice dell’Ateneo peloritano Giovanna Spatari –. Come lo è il Tour che gira per i territori e si rivolge a tutte le persone. Anche per la nostra Università la tutela dei diritti è fondamentale». Martina Colasante, Government affairs and public policy manager di Google Italia, ha ricordato che la sua azienda ha accettato sin da subito la proposta del Garante sull’utilizzo consapevole dei dati personali. «Oltre il 78 % dei bambini tra i 7 e gli 11 anni si connette a Internet, quindi noi abbiamo la responsabilità di fornire un’offerta positiva e di qualità. La tecnologia da sola non è sufficiente – ha dichiarato –. E Google vuole promuovere una tecnologia che dà e non toglie». Per Marcello La Bella, dirigente della Polizia postale “Sicilia orientale”, la lotta al cyberbullismo si fa «soprattutto con la prevenzione, parlando ai ragazzi; lo scorso anno scolastico ne abbiamo incontrati 24mila, in 260 iniziative. Ci vuole però uno sforzo comune» e partire dal presupposto che «la tutela del dato personale non è banale, significa tutelare noi stessi. Siamo parte di un processo che riguarda tutti».