Ponte sullo Stretto e indennizzi, soldi anche per i... "quasi espropriati" di Messina e Calabria
La Stretto di Messina ascolta e poi dà le risposte che può dare. A due mesi dall’appuntamento con il Cipess chiamato a dare il suo parere sul progetto definitivo con, se fosse positivo, conseguente dichiarazione della pubblica utilità, la fase di interlocuzione con i cittadini prevede contenuti tecnici ma non economici. Agli ingegneri della società si può chiedere ogni particolare sul progetto, sul futuro del proprio bene, ma è inutile chiedere qualcosa sugli indennizzi perché le risposte arriveranno in una seconda fase. «È il momento delle spiegazioni a chi è nella lista degli espropri – spiega Lorenzo Falciai responsabile della comunicazione della Stretto di Messina –. Sono 230 le richieste di incontri di cui 180 a Messina, dove c’è una cantierizzazione maggiore rispetto alla sponda calabra. Fra le domande più importanti alle quali potremmo dare risposta, c’è anche altro oltre l’esproprio. C’è l’asservimento che non è una perdita totale della proprietà privata, espropri temporanei per lo stretto necessario del tempo dei lavori. E poi c’è anche il tema degli “immobili frontisti”». Si tratta di una fattispecie di case o anche terreni che si trovano in un limbo. Cioè non sarebbero interessati da alcun tipo di provvedimento, ma sono appena fuori dal confine degli espropri e molto vicini al cantiere. «Possono subire una diminuzione del soleggiamento – spiega ancora Falciai – o i tipici disagi dovuti ai rumori, alle polveri. Queste sono tutte fattispecie per le quali è previsto un indennizzo anche perché c’è una perdita del valore dell’abitazione». Questo gruppo di residenti di immobili frontisti non è però stato inserito nella lista degli espropri che ha portato all’avvio del dialogo con la Stretto al Palacultura. « È vero – dice Falciai – ma siamo disponibili a parlarne e a sapere la loro condizione». Sulla questione legata alla quantificazione dei diversi indennizzi tutto è rinviato a giugno quando tutti gli interessati saranno contattati e riceveranno una proposta concreta. Previsto anche un bonus extra legato, per esempio, alle spese di trasloco con una media di 20mila euro. «A valle della comunicazione della proposta di indennizzo che sarà formulata dalla Stretto di Messina – dice Falciai – in base al valore di mercato, ci sarà una fase di “contrattazione” con ciascuno degli espropriandi che determinerà in contraddizione il valore della casa». Va aggiunto che è prevista una fase di conciliazione e di giudizio terzo (in questo caso dilatato nel tempo) utile a sanare le divergenze sulla quantificazione economica dell’indennizzo ma che non possono fermare l’esproprio vero e proprio. Ed anche questa, quella del “fattore tempo”, è una valutazione che molti non sottovaluteranno nella fase di contrattazione. dom.be.