Fu omicidio preterintenzionale. E con la riduzione di un terzo della pena per il rito abbreviato, la condanna finale decisa dalla gup Tiziana Leanza è di 13 anni e 4 mesi di reclusione. Finisce così il processo di primo grado per il caso dell’omicidio di Venetico, costato la vita al messinese 48enne Sergio Romeo.
Alla sbarra per questa vicenda c’era il 57enne Paolo Carbone, detenuto da tempo, che ieri ha rinunciato a presenziare alla lettura della sentenza. È assistito dall’avvocato Alessandro Trovato. Il 6 giugno del 2023 Romeo picchiò l’ex amico con una mazza da baseball, un colpo all’addome si rivelò poi fatale per la vittima, provocò la frattura della milza e uno shock emorragico imponente. Il 48enne messinese morì due giorni dopo, all’ospedale Fogliani di Milazzo, era l’una di notte dell’8 giugno. L’aggressione fu l’epilogo di una lite tra i due che si protrasse per giorni, a quanto pare scoppiata per un debito di 20 euro legato a una fornitura di droga.
Per Carbone la giudice Leanza ha deciso in sentenza anche l’interdizione legale e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre al risarcimento dei danni in sede civile ai familiari della vittima, rappresentati come parte civile nel procedimento dall’avvocato Alessandro Faramo.
La Procura, che ieri era rappresentata dal sostituto della Dda Francesco Massara, per Carbone aveva chiesto una condanna un po’ più dura, a 16 anni di reclusione.
L’indagine dei carabinieri del Ros a suo tempo venne seguita dalla sostituta procuratrice Anita Siliotti. Per una vicenda che sulle prime sembrava, anche per il racconto della vittima, la conseguenza di una banale caduta dalla bicicletta. Ma la realtà era ben diversa. E venne a galla quasi subito. La pm Siliotti dispose l’esecuzione dell’autopsia sul corpo dell’uomo, che all’epoca si trovava nell’obitorio del cimitero di Mascalucia. E tutto fu più chiaro.
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