«Il turismo a Messina è soggetto ad una politica disfattista legata al mutuo soccorso di poche famiglie. Quando i professionisti del settore turistico delle altre province siciliane discutono di Messina, non possono fare a meno di interrogarsi sul motivo per cui la città sembra disinteressata a investire in questo settore». Lo afferma Franco Tiano, operatore turistico, già esponente di Fratelli d’Italia. «La mia risposta rimane costante: Messina semplicemente non ha la volontà né le capacità di sviluppare il settore. La città si basa su un'economia prevalentemente assistenziale, caratterizzata da una “governance” influenzata da dinamiche di mutuo soccorso gestite da poche famiglie apparentemente nobili ma dall'influenza oscura, le quali sembra controllino ogni aspetto della politica locale. Anche se le loro dinamiche politiche hanno subito un'erosione durante il mandato di De Luca, queste famiglie stanno lentamente riconquistando il loro potere. Si tratta di un fenomeno alla “Gattopardo”, che si rinnova costantemente e si nutre del potere che gli attribuiscono le varie correnti della politica locale. Il progetto del Ponte sullo Stretto, se mai verrà realizzato, rappresenta la diretta conseguenza di un'apertura politico-economica promossa da queste famiglie che, a differenza di ieri che si opponevano, sono motivate dal raggiungimento di interessi a breve termine, piuttosto che da una visione a lungo termine. Nel frattempo, il turismo a Messina continua a soffrire a causa di politiche inefficienti e parziali. Mentre Taormina ha saputo adattarsi trasformando il suo turismo da di massa a di élite, la città di Messina non riesce a cogliere questa opportunità. Questa nuova politica turistica legata a Taormina, infatti, potrebbe rappresentare un'opportunità di sviluppo straordinaria per Messina. Messina è prevalentemente una città che si può sviluppare attraverso quel turismo alternativo legato alle masse. È per questo motivo che potrebbe attrarre, con politiche idonee, quella fetta di torta che non potrà più contare sulle strutture turistiche taorminesi che si stanno trasformando in strutture di lusso. Tuttavia, mancano la volontà politica e le aperture mentali per comprendere e adattarsi ai cambiamenti e alle esigenze del settore. Questo mercato verrà certamente fagocitato dalla vicina Catania, che in tema di turismo e di economia è tra le città più attente in Italia. Come sempre, da oltre cinquant'anni, continuiamo a cedere il passo a coloro che traggono vantaggio dalla nostra incapacità di promuovere una vera rivoluzione culturale orientata al bene comune».
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