Rischiarata dalla luce delle candele, segno della vita che vince sulla morte, la veglia con le suggestioni legate al rito del fuoco e dell’accensione del cero pasquale, della benedizione dell’acqua e del rinnovo delle promesse battesimali, richiama sempre tanti fedeli che si ritrovano per confermare il proprio credo. Anticipata di un’ora per l’ingresso dell’ora legale, in cattedrale come in tutte le chiese parrocchiali si è celebrata la messa della notte; a presiederla l’arcivescovo Giovanni Accolla, che parlando dei travagli del tempo storico attuale – segnato da guerre e disagi sociali legati a povertà, disoccupazione, devianza minorile che si traduce in violenza e dispersione scolastica – ha esortato i fedeli a essere “costruttori di pace”. È questo il senso vero della Pasqua festa della “provocazione”, un tempo favorevole per «riscoprire, annunciare, testimoniare la gioia della croce, strumento di salvezza scelto da Dio per donare la vita a tutti». «Abbiate il coraggio profetico di intraprendere percorsi di vita nuova, rimettetevi in gioco attraverso un cammino di vera conversione, è questo l’augurio che faccio a tutti i messinesi», ha detto mons. Accolla. Nel messaggio rivolto ai giornalisti ieri mattina, mons. Accolla ha parlato della provocazione come capacità di generare stupore, indicando i valori di comunione, integrazione, inclusione e comunicazione come elementi virtuosi che, trovando testimonianza profonda nella donazione della vita da parte di Dio, identificano quei percorsi di rigenerazione dei processi di marginalità che Messina, come tante altre città del sud vive. Mons. Accolla ha richiamato l’impegno delle parrocchie, presidi sociali e culturali fondamentali nei processi di formazione integrale dei giovani. Anche quest’anno la veglia nella notte di Pasqua è stata un momento di accoglienza da parte dell’intera comunità diocesana di due giovani, Roberta 19 anni della parrocchia San Domenico e Carmine 36, della parrocchia di San Biagio e Santa Maria delle Grazie di Terme Vigliatore, che nel corso della celebrazione hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana, scegliendo in età adulta di intraprendere il percorso di fede che trova pieno compimento nei sacramenti del battesimo, della cresima e dell’Eucarestia. Insieme a loro due comunità neocatecumenali delle parrocchie Santa Maria dell’Arco e S. Lucia sopra Contesse (che celebra a S. Maria di Portosalvo a S. Teresa di Riva) – guidate da Enzo Caruso responsabile per l’arcidiocesi di Messina – che dopo 40 anni hanno rinnovato le solenni promesse battesimali. Si tratta di un cammino di formazione cattolica, riconosciuto da San Giovanni Paolo II, che si rivolge ai battezzati che desiderano approfondire la propria fede o a quanti provengono da altre confessioni cristiane. Per suggellare questo momento hanno indossato una veste bianca di lino, segno di resistenza alla prova e di resilienza. A loro mons. Accolla ha augurato «di vivere sempre con forza la gioia di questo momento, testimoniando con audacia la fedeltà al Signore». Ad animare la celebrazione i giovani del seminario arcivescovile “S. Pio X” e la cappella musicale della Basilica Cattedrale. Stamattina alle 10,30 in Duomo la messa di Pasqua presieduta da mons. Cesare Di Pietro; prima, la benedizione dei simulacri di Gesù Risorto e Maria, gli Spampanati, che giungeranno in processione a piazza Duomo.