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Scomparso nel nulla a Terme Vigliatore, resta un mistero il caso di Antonio Russo

Una telecamera di videosorveglianza lo aveva ripreso mentre a piedi si allontanava dalla villetta di Marchesana, poi più nulla

Antonio Russo

Resterà forse l'ennesimo mistero irrisolto la sparizione di Antonio Russo, il pensionato di 76 anni originario di Castroreale, di cui si sono perse le tracce sul lungomare di Marchesana a Terme Vigliatore nel pomeriggio del lontano 29 novembre 2019, quando una telecamera di videosorveglianza lo aveva ripreso mentre a piedi si allontanava dalla villetta situata in quella stessa zona. Un’abitazione che Antonio aveva acquistato e “regalato” intestandola alla figlia della moglie che aveva sposato appena pochi mesi prima nel matrimonio civile celebrato nel Municipio di Castroreale.
È stata accolta la richiesta di archiviazione richiesta dalla Procura della Repubblica di Barcellona, per la moglie Anna Santa Catanesi, 79 anni, barcellonese, precedentemente indagata per l’ipotesi di reato di omicidio del marito e di distruzione di cadavere, con le aggravanti di aver agito contro il coniuge: non sono emersi infatti, dalle indagini preliminari, elementi di prova nei confronti delle due donne sospettate fin dai giorni successivi alla scomparsa dell'uomo.

Non sono emersi analoghi elementi di prova nemmeno per l'inseparabile figlia Giuseppina “Pina” Azzena, 59 anni, la quale durante le indagini preliminari aveva subito il sequestro della sua autovettura per consentire l'effettuazione dei rilievi scientifici finalizzati alla ricerca di eventuali tracce biologiche all’interno della stessa auto in uso alla donna. Tracce che potessero ricondurre alla persona scomparsa e mai ritrovata.
La richiesta di archiviazione delle indagini giaceva oramai da tempo nell'ufficio del Giudice delle indagini preliminari, tanto che i difensori delle due donne, gli avvocati Tommaso Calderone e Carmelo Monforte, hanno presentato istanza per conoscere lo stato delle indagini apprendendo dell'avvenuta archiviazione. Gli accertamenti compiuti dai carabinieri della Compagnia di Barcellona erano stati coordinati, all'epoca dei fatti, dall'allora pubblico ministero Rita Barbieri.

 

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