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Ponte sullo Stretto, il Fronte del No e le tre vie della “resistenza”

La via giudiziaria con gli esposti alle Procure. La via dei ricorsi e dei contenziosi amministrativi. La via della resistenza in caso di avvio della fase di cantierizzazione. Tre vie, ma un unico percorso, quello individuato dai movimenti “No Ponte” che si sono ritrovati a discutere e a confrontarsi nella “due giorni” svoltasi al Forte San Jachiddu. Il suggestivo Parco ecologico, vera e propria terrazza-oasi sullo Stretto, ha ospitato decine di attivisti, tra momenti di socializzazione (pranzi, trekking e concerti) e, poi, l’assemblea di ieri mattina, aperta dall’intervento dell’ex consigliere comunale, e candidato sindaco alle Amministrative del 2022, Gino Sturniolo.
La lotta come antidoto al disastro annunciato, «difenderemo lo Stretto dai signori del cemento», è stato detto e scritto sulle pagine social di “Spazio No Ponte”. Una lotta che assumerà, nei prossimi mesi, forme sempre più variegate, stando a quanto annunciato dai partecipanti al dibattito, tra i quali Anna Giordano (Wwf), Mariella Valbruzzi (“No Ponte Capo Peloro”), Elio Conti Nibali (“Invece del Ponte”), l’avvocato Carmelo Briguglio (che da anni difende gli interessi dei cittadini titolari di abitazioni e terreni che saranno oggetto delle procedure di esproprio) e anche alcuni esponenti del movimento “No Tav” arrivati dalla Val di Susa.
La via giudiziaria è quella avviata dai leader nazionali della Sinistra, a cominciare dall’esposto alla Procura di Roma presentato da Angelo Bonelli (Verdi), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e Elly Schlein (Pd). Quella dei contenziosi e ricorsi riguarderà principalmente la fase degli espropri. E poi c’è il capitolo della “resistenza”: cosa fare, come reagire, se e quando cominceranno davvero i cantieri del Ponte e delle opere collegate? E questo, certamente, è il punto più delicato. Ci si incatenerà all’ingresso delle aree di cantiere? Si utilizzeranno altri metodi di lotta, come quelli che furono attuati nei periodi “caldi” della battaglia anti-Tav in Piemonte? Arriveranno qui forze antagoniste nazionali e internazionali?

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