Messina e quella bellezza da "ristrutturare": il tour dei cantieri tra la Falce e la Badiazza
«A fine anno andrò in pensione, voglio lasciare qualcosa alla mia città, coronando l’impegno di tutti questi anni e, in particolare, di questi ultimi mesi». Mirella Vinci non è solo la dirigente che dal giugno 2019 guida la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali, ma è una messinese che ama visceralmente questa città, con tutte le sue bellezze e le sue contraddizioni. E ha il privilegio, e l’onere, di seguire gli interventi in alcuni dei più significativi luoghi monumentali in riva allo Stretto. Questa è la cronaca di una mattinata trascorsa assieme alla soprintendente, in un tour dei cantieri, dalla Zona falcata alla Badiazza, reso possibile anche grazie alla disponibilità delle autorità militari. La Stele della Madonnina È il simbolo della nostra identità. Realizzata su progetto di Francesco Barbaro nel 1934, si staglia, con i suoi 60 metri d’altezza, dalla Falce verso il porto e la città intera. La Stele, rivestita in pietra, che sorregge la statua di bronzo della Madonna benedicente, aveva urgente bisogno di essere messa in sicurezza. L’opera corrosiva del vento e della salsedine rischiava di provocare pericolosi cedimenti. I lavori, affidati alla ditta Tecno Costruzioni di Gangi, sono entrati nel vivo. «Questo, come gli altri due cantieri della Falce – spiega l’architetta Vinci –, sono il frutto di una sinergia tra istituzioni. La Regione ha stanziato le risorse, la Marina militare ha elaborato il progetto su nostra indicazione, la stazione appaltante è il Genio civile, la Soprintendenza ha la direzione dei lavori». I problemi non sono mancati, se si pensa che i cantieri erano stati consegnati sotto riserva più di un anno e mezzo fa: «Sì, ci sono stati rallentamenti, abbiamo dovuto farci riaccreditare le somme, in ogni caso, tra il dicembre 2023 e il febbraio 2024 i tre cantieri della Zona falcata, assegnati a tre ditte diverse, sono ripartiti, per un importo complessivo di oltre un milione di euro». Per la messa in sicurezza della Stele sono previsti 270 giorni di lavori: «Entro novembre sarà pronta». La Porta Spagnola È l’ingresso monumentale del Forte San Salvatore. Anche qui si tratta di un intervento urgente di messa in sicurezza che, in ogni caso, consentirà di valorizzare questa splendida testimonianza dell’architettura secentesca, posteriore alla fortezza del XVI secolo. «Siamo a buon punto, abbiamo finito già il recupero del bastione nord, ci sarà anche il restauro dell’epigrafe in spagnolo, che si riferisce ai lavori eseguiti nel 1614. Entro sei mesi il cantiere sarà finito», spiega Mirella Vinci. Il Portale della Lanterna Stava letteralmente cadendo a pezzi. Non riguarda il capolavoro cinquecentesco del Montorsoli, ma quel Portale che fa da ingresso al ponte di collegamento con la Lanterna e che risale alle sistemazioni della prima meta del XIX secolo. Ormai fa parte integrante del complesso monumentale della Falce. In questo caso, i lavori, affidati alla ditta “Due Effe” di Bagheria, sono ormai in via di completamento. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina