Nell’inchiesta sull’attività di Maurizio Croce all’Ufficio regionale per il dissesto idrogeologico c’è una prima decisione della gip Arianna Raffa, dopo la fase delle misure cautelari. La giudice ha infatti deciso per gli altri due indagati principali come pubblici ufficiali, per i quali, sempre per l’ipotesi corruttiva, si era riservata la decisione sulla irrogazione o meno della misura interdittiva. Si tratta del geometra barcellonese 67enne Antonino Cortese, in qualità di funzionario del dipartimento di Protezione Civile e difesa del suolo del Comune di Messina, che fu direttore dei lavori dell’appalto per la riqualificazione del torrente Cataratti-Bisconte, e poi della geometra 44enne Rossella Venuti, residente a Messina, in qualità di funzionario responsabile dell’Area tecnica I-Patto per il Sud nell’ambito dell’Ufficio per il dissesto idrogeologico diretto da Maurizio Croce. Cortese avrebbe ricevuto lavori gratis dall’imprenditore etneo e “dichiarante” Giuseppe Capizzi, in una abitazione di cui disponeva a Palermo. La Venuti avrebbe ricevuto lavori edili privati in una sua abitazione sempre dall’imprenditore Capizzi, ed è a lei che sempre l’imprenditore ha pagato gli studi alla facoltà di Ingegneria all’Università E-Campus, in tutto circa 7mila euro, affidando poi la sua carriera universitaria a un collaboratore per “seguirla negli studi”, tra esami con i docenti e tesine da preparare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina