Mafia dei pascoli, sequestrati beni per 1,5 mln a due esponenti dei "tortoriciani". Indagati anche 5 familiari NOMI
La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito due decreti di sequestro nei confronti di Antonia Strangio, 49enne di Locri e il 56enne Antonio Caputo di Catania, operanti sul versante tirrenico e ritenuti socialmente pericolosi. I due, accusati di appartenere a un gruppo criminale attivo nel territorio dei Nebrodi, hanno avuto un ruolo determinante nella commissione delle molteplici condotte truffaldine e predatorie, in quanto gestori di due Centri di Assistenza Agricola (C.A.A.), dei quali uno a Tortorici e l’altro a Cesarò (Messina). Tali centri, anello debole della catena del controllo pubblico sull'erogazione dei fondi, rappresentavano l'anticamera da cui passare per presentarsi all’Unione Europea come legittimi beneficiari di quei contributi che, sulla carta, avrebbero dovuto sostenere gli agricoltori rispettosi delle regole e contrastare l’abbandono delle aree rurali. Il sequestro di beni ammonta complessivamente a 1,5 milioni.
I beni sequestrati
L’Autorità Giudiziaria di Messina ha quindi disposto il sequestro di un compendio aziendale comprensivo dei relativi beni patrimoniali (attivo nel settore agricolo); - 6 terreni, 3 quote societarie, 35 rapporti finanziari (10 polizze assicurative, 11 deposito titoli, 4 carte di pagamento/prepagate, un deposito a risparmio, 8 conti correnti, una somma derivante da disinvestimento di quote del fondo comune d’investimento); - un autoveicolo e 2 quote di proprietà relative a 2 fabbricati nella disponibilità diretta e indiretta o comunque riconducibili ai proposti, per un valore complessivo di stima pari ad 1,5 milioni di euro.