Chi è Maurizio Croce, il tecnico prestato alla politica: da assessore regionale a candidato a sindaco del centrodestra
Maurizio Croce, arrestato oggi (è ai domiciliari) a seguito delle indagini nell’ambito dei lavori al torrente Bisconte-Cataratti, è nato a Messina il 2 novembre 1971. Laureato in Chimica, già dipendente della società statale Invitalia, è stato assessore regionale nella Giunta Crocetta e poi candidato a sindaco per il centrodestra nell'ultima campagna elettorale per le Amministrative. Alla candidatura a sindaco di Maurizio Croce, nella primavera 2022, si arrivò dopo settimane di trattative al tavolo del centrodestra. Un tecnico prestato alla politica, si definiva in quelle settimane, quando ancora rivestiva l’incarico di Soggetto attuatore del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico, scelto dall’allora presidente della Regione Nello Musumeci (ma prima ancora aveva incassato la fiducia, su tutt’altro fronte politico, dal governatore di centrosinistra Rosario Crocetta, come assessore, ma anche da Raffaele Lombardo, come dirigente). Per la campagna elettorale Croce lascia l’incarico, ma solo temporaneamente: qualche settimana dopo la sconfitta al primo turno contro il deluchiano Federico Basile, Croce torna a ricoprire l’incarico regionale, poi riconfermato dal nuovo governatore Renato Schifani. In qualità di primo dei non eletti tra i candidati sindaco ottiene anche un posto in consiglio comunale (dove aderisce a Forza Italia), diventando protagonista di un braccio di ferro ancora oggi in corso con il presidente Nello Pergolizzi: nei suoi confronti viene prima sollevata la questione della presunta incompatibilità, poi la contestazione dell’eccessivo numero di assenze (meno di dieci su oltre 160 sedute). Quest’ultima partita è ancora aperta, ma giocoforza adesso, con Croce in procinto di assumere l’ennesimo incarico (rappresentante della Regione e quindi di Schifani nel comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale), le carte in tavola cambiano radicalmente.
La Vardera, dopo l’arresto di Croce: “Oggi perde la politica, la Sicilia, ma soprattutto il governo Schifani”.