Il Comune di Capo d’Orlando chiederà alla Struttura Commissariale della Regione siciliana contro i rischi idrogeologici la delega a poter intervenire con uno intervento tampone per salvare il tratto di lungomare nei pressi del borgo di San Gregorio. Il progetto, rimodulato secondo le indicazioni dei tecnici della Città metropolitana di Messina, ente proprietario della strada, è stato già approntato e consegnato loro brevi manu direttamente dal sindaco Franco Ingrillì. Ora si attende il parere favorevole di Palazzo dei Leoni per l’inoltro alla Struttura Commissariale che dovrebbe dare il lasciapassare. Il progetto prevede solo il ripascimento naturale della spiaggia a difesa sia della strada che della piazzetta dei pescatori. Lo si farà con il versamento di sabbia prelevata nell’accumulo di Bagnoli, a meno di un chilometro dal teatro d’intervento. Franco Ingrillì ha scelto la scorciatoia dell’intervento tampone perché l’alternativa proposta da Palermo, e cioè intervenire con uno stralcio del “progetto di costa”, allungherebbe di parecchio i tempi, e con il rischio delle mareggiate sempre in agguato non sarebbe una ipotesi da perseguire. Secondo il progetto il tratto di costa interessato dall’intervento tampone è quello che va dalla galleria stradale alla baia della Tartaruga. Il costo stimato si aggirerebbe sui 200.000 euro ed i tempi previsti per l’intervento non dovrebbero superare i quindici giorni. A caldeggiare un repentino intervento sono in tanti perché oltre ai rischi delle mareggiate c’è anche quello di vedere sfumare l’opportunità economica della prossima stagione balneare. Senza spiaggia il borgo dei pescatori perderebbe infatti migliaia di bagnanti che opterebbero per altri lidi e, senza di loro, i danni alle attività economiche presenti nella baia sarebbero conseguenziali. Nella sua visita a Palazzo dei Leoni il sindaco Franco Ingrillì ha anche perorato l’intervento di messa in sicurezza della galleria stradale sul lungomare di San Gregorio. Come è noto la galleria da anni presenta lesioni nella volta che determinano il costante distacco di pezzi di intonaco e, come accaduto due anni fa, anche di pezzi di cemento. A determinare l’emergenza è la mancata manutenzione della struttura che risente dell’infiltrazione delle acque pluviali provenienti dalla montagna. La pioggia s’infiltra infatti nella volta arrugginendo il ferro della calotta armata che così provoca il distacco del cemento. I tempi d’intervento per questa galleria sono però collegati ad un finanziamento ad hoc già sbloccato.