Un salto in avanti di venti anni. Il vecchio Cavallotti per anni una cattedrale deserta a due passi dal mare, di slancio entra nel nuovo millennio. L’aspetto esteriore e anche quello degli spazi interni risente ancora del peso degli anni e di un’architettura grigia e per fortuna finita in soffitta, ma sotto il profilo tecnologico il salto di qualità è evidente. Da ieri è stato automatizzato tutto il processo di gestione della sosta nel grande silos nato nel 1991. Dall’ingresso, al pagamento, dalla ricerca degli spazi disponibili, all’uscita. Attenzione non una rivoluzione copernicana se si guarda quello che già esiste in altre grandi cità, ma sicuramente un upgrade che ci voleva in uno spazio divenuto essenziale per tutto il centro città. Oltre a trattarsi del più importante parcheggio cittadino, il Cavallotti è un riferimento per chi lavora in quel quadrante, per chi viaggia verso la Calabria, per chi vuol fare shopping in centro. Una multiutilità che consente a questa struttura di fatturare 150mila euro l’anno, per lo più con abbonamenti, e di poter vantare un “tutto esaurito” nei giorni feriali già a partire dalle 9,30, 10 del mattino fino all’ora di pranzo. Sintomo di due aspetti: che la struttura è funzionale, utile ed apprezzata ma anche che c’è bisogno di ulteriore disponibilità di spazi per la sosta, specie nelle ore antimeridiane. E torniamo all’automazione. La prima novità, molto utile, è che all’arrivo al parcheggio, prima di prendere il ticket, si incontra un led che indica se vi sono posti liberi e quanti siano. Nelle prossime settimane, questo “counter” sarà spostato sulla via La Farina, così che l’indicazione arrivi ancora prima all’automobilista che potrà, eventualmente, altrove il suo stallo libero. All’ingresso, invece, ne sarà installato un altro con l’indicazione dei posti liberi piano per piano così che la salita possa avvenire già con una meta. Ad ogni livello giù c’è un altro segnalatore dei posti liberi attivato da un rilevatore diffuso ad ogni piano. All’ingresso, si incontra una sbarra che consente l’ingresso o ritirando un biglietto senza scendere dall’auto, oppure, grazie ad un lettore di targhe collegato con un database dell’Atm, non serve nemmeno prendere il biglietto perché il sistema riconosce che quel veicolo ha già un abbonamento e la sbarra si alza automaticamente. Dopo la sosta, chi deve pagare, lo deve fare portando con sé il biglietto preso all’ingresso (che quindi non va esposto) e inserendolo nella grande cassa automatica che si trova prima della sbarra. A quel punto, si può andare al piano, ritirare l’auto e uscire. Estrema ipotesi, si può anche saldare il ticket alla colonnina che si trova all’uscita del parcheggio, dotata di “pos” per pagare con le card. Chi ha un’auto ibrida, sempre con il riconoscimento della targa che è stata presentata all’Atm per avere il pass, paga la metà. Le auto elettriche posteggiano gratuitamente e magri più in là potrebbero esserci anche delle colonnine di ricarica. Nelle prossime settimane saranno ricavati anche gli stalli per i ciclomotori che hanno tariffa dimezzata e sarà implementato il sistema con le app con cui si paga già la sosta in centro. Il sistema, hanno spiegato ieri i vertici dell’Atm, è in grado di garantire, per soste di più giorni, la migliore tariffa possibile per l’automobilista. Non calcola, per esempio, 24 ore di sosta, ma il costo di un abbonamento” giornaliero che è di nove euro. Come per il parcheggio Fosso, anche il Cavallotti non è in area Ztl e quindi non valgono i pass residenti della zona con gli stalli a pagamento. L’automazione dei parcheggi di Atm, realizzata con fondi europei del Pon Metro 2014-2020. Circa 440mila euro per interventi, già conclusi, a Villa Dante, al Fosso dove saranno terminati prima di Pasqua, e appunto al Cavallotti. Le tariffe in tutti e tre gli spazi sono: oraria di 1 euro tutti i giorni dalle 7 alle 20; la tariffa notturna 2 euro dalle 20 alle 7 (tutto il periodo); tariffa mezza giornata 5 euro, dalle 7 alle 15 oppure dalle 13 alle 21; tariffa giornaliera 9 euro.