Non fu responsabile dell’incidente che, il 26 dicembre 2013, a Capo d’Orlando, costò la vita al 33enne Gino Roberto Ratto. Lo ha stabilito Corte d’Appello di Messina assolvendo dall’accusa di omicidio colposo l’imprenditore orlandino 38enne Antonino Onofaro. I giudici della Seconda sezione penale d’appello, accogliendo il ricorso del difensore dell’imputato, l’avvocato Massimiliano Fabio, hanno interamente riformato la sentenza del Tribunale di Patti che, nel gennaio 2023, aveva condannato l’uomo a quattro mesi, pena sospesa. Revocate le statuizioni civili di primo grado al risarcimento, in solido con la compagnia assicurativa, del danno nei confronti dei familiari della vittima costituiti parte civile, e la sospensione della patente. Il tragico incidente si verificò nella tarda serata del 26 dicembre 2013 sulla Statale 113 all’altezza del viadotto Milio, in località San Gregorio. Onofaro procedeva in direzione Palermo alla guida della propria Audi “A4” e si scontrò frontalmente con la moto Suzuki 750 condotta dal 33enne Gino Roberto Ratto, originario di Sinagra e residente a Gliaca di Piraino, che viaggiava in senso opposto. Il centauro finì rovinosamente sull’asfalto a parecchie decine di metri di distanza, riportando vari traumi purtroppo fatali. Pur rilevando una concausa del sinistro nelle condizioni e nella condotta di guida della vittima, all’imputato furono contestate imprudenza e negligenza per aver proceduto a cavallo della linea continua tra le corsie di marcia, con velocità non commisurata alla strada, in curva e non illuminata, ed alle condizioni dell’asfalto viscido per la pioggia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina