Non sarà giugno 2024, ma potrebbe ragionevolmente essere ottobre, a meno d’imprevisti. Parliamo dell’ultimazione effettiva della nuova via Dono Blasco, progetto il cui primo affidamento risale al 1996. Al contempo, per fortuna, una grande opera che ha ormai irreversibilmente imboccato il rettilineo finale.
La buona notizia è che finalmente, in settimana, il Comune riconsegnerà al consorzio Medil le aree ex Rifotras, da tempo sgomberate dalle carcasse d’auto e altri resti, e perlappunto l’area coincidente con la nuova sezione stradale da realizzare per congiungere le rotatoria Zaera e Don Blasco. L’attesissimo tratto centrale ancora mancante tra i due tronconi stradali già attivati e molto frequentati: quello che, verso sud, conduce alla Zir e l’altro che dall’ampio spazio ex Piccola velocità Fs, ricco di verde e parcheggi, guida gli automobilisti appunto alla rotatoria Zaera. Si sono affrontate qui, e ben superate, non senza una buona dose di fortuna, le gravose difficoltà emerse a seguito del ritrovamento di sostanze inquinanti nel sottosuolo, nelle vicinanze del costruendo tracciato: materiali, rame ed altro, che sono stati già caratterizzati e per i quali Palazzo Zanca farà eseguire la dovuta bonifica senza più ricadute temporali sulla costruzione del segmento centrale della nuova strada. In settimana dunque il cantiere “nuova Don Blasco” sarà finalmente aperto in quell’area ex Ritrofas che finora ha offerto alla vista per l’asse viario nascente, da nord come da sud, solo cancelli chiusi e recinzioni.
Quanto ci vorrà perché questo nuovo tratto, lungo circa 150 metri, veda la luce? Uno, due mesi, a quanto pare. Discrete, suggeriscono i tecnici, le possibilità che la congiunzione dei due tronconi stradali sia funzionante intorno alla metà di aprile.
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