Gli sfoghi degli operai sulla condizione «non più sostenibile» del cantiere del viadotto Ritiro? Roba passata, «ormai superata». Le dimissioni di diversi lavoratori? «Una prassi». Le perplessità manifestate dagli stessi sul rispetto dei tempi di conclusione dei lavori (giugno prossimo)? Non condivise perché, parola di Toto Costruzioni, «le tempistiche di completamento del Viadotto Ritiro sono compatibili con la fine dei lavori entro il mese di giugno, una data già indicata, condivisa e ritenuta congrua dal Committente nel corso dell’ultimo sopralluogo presso il cantiere». Sebbene i toni utilizzati dagli operai nelle testimonianze che Gazzetta del Sud ha raccolto, rispettando la volontà degli stessi di mantenere l’anonimato, lascino pensare a scenari tutt’altro che ottimistici su uno dei cantieri più importanti (e meno fortunati) della città, l’azienda che quel cantiere lo gestisce, la Toto Costruzioni Generali, tende a minimizzare e ridimensionare quegli allarmi. Dispensando persino più certezze di quanto la stessa impresa non avesse fatto qualche giorno fa, chiarendo che senza alcuni adempimenti da parte del Cas, la scadenza di giugno sarebbe stata non proprio scontata. Oggi, invece, la Toto afferma che «l’arco di tempo indicato (cioè da qui a giugno, ndr) include anche una serie di interventi pianificati a tutte le pile, compresa la numero 9 (sulla quale un operaio ha dichiarato che ci sono interventi straordinari in corso, ndr). A tal proposito si rende noto che il cronoprogramma dei lavori prevede il 27 di febbraio l’avvio delle fasi di varo delle travi delle ultime due campate, operazioni che saranno concluse entro il 10 marzo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina