Il signor Giovanni Torre era uscito da casa per una di quelle commissioni del mattino che, per un anziano di 84 anni, rappresentano un cruciale compito da portare a termine, come acquistare il pane, la frutta, il giornale. Una ritualità sacra e necessaria, interrotta un qualunque mercoledì mattina, anzi, la mattina di San Valentino, nel più tremendo dei modi.
Poco dopo le 9.30 il signor Giovanni Torre viene centrato in pieno da una Renault Clio, mentre stava per attraversare il viale Boccetta. L’auto proveniva dal lato monte, aveva appena superato l’incrocio della via XXIV Maggio, quando lungo il proprio percorso ha incontrato proprio l’anziano, travolto e sbalzato sull’asfalto. L’impatto è violentissimo, come testimonia il parabrezza dell’auto, in frantumi.
Il corpo dell’84enne è esanime per terra. La donna alla guida dell’auto, una 73enne, è sotto shock. Le condizioni dell’uomo appaiono subito disperate. «È stato terribile vederlo lì, immobile, per terra», dirà più tardi la donna agli uomini della sezione Infortunistica della polizia municipale, sul posto per i rilievi.
Tra i primi ad arrivare sul posto ci sono alcuni agenti della polizia di Stato, mentre l’ambulanza arriva dopo oltre venti minuti, stando alle testimonianze di chi è in zona. I primi tentativi di rianimare il signor Torre sono disperati e appaiono vani, ci si illude di intravedere segni di vita, ma si rivelerà, appunto, un’illusione.
L’84enne viene trasportato in codice rosso al Policlinico, ma per lui non c’è nulla da fare. Il suo corpo è senza vita. Troppo violento l’impatto, lo sarebbe stato per chiunque, lo è a maggior ragione per un ultra-ottantenne.
Una tragedia che ha un suo riflesso speculare sulla 73enne che era alla guida della Renault Clio. Col passare dei minuti si prende coscienza dell’accaduto e, anche qui, di una normalità spezzata, una giornata come le altre che non sarà più una giornata come le altre, perché segnerà una cesura netta tra un prima e un dopo.
Il compito di accertare l’esatta dinamica dell’incidente spetta all’Infortunistica della polizia municipale, guidata dall’ispettore capo Giovanni Arizzi. Bisognerà capire, innanzitutto, se la donna al volante abbia attraversato l’incrocio col semaforo verde, come affermato (ci sarebbero anche delle testimonianze in tal senso) e se l’84enne stesse camminando sulle strisce pedonali (il suo berretto sarebbe stato trovato proprio a quell’altezza). Non ci si attende un grande aiuto dalle telecamere poste proprio all’incrocio, dall’altra parte della strada, perché pare che fossero “a nero”. Nessuna immagine registrata, insomma. L’indagine è in corso. Per l’ennesima vittima sul maledetto viale Boccetta.
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