Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Messina, aggressione al comandante Giardina: niente “messa alla prova” per Carmelo Centorrino

Dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura nei mesi scorsi l’udienza è stata fissata per venerdì. L’istanza l’avevano depositata a suo tempo il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e la sostituta procuratore Francesca Bonanzinga alla gip Monia De Francesco. Per i due imputati del “caso Giardina”, ovvero Salvatore e Carmelo Umberto Centorrino, padre e figlio, i due venditori ambulanti che lo scorso 19 ottobre aggredirono brutalmente il comandante della Polizia metropolitana lungo la via La Farina. Il comandante Giardina, come parte offesa, è rappresentato dall’avvocato Salvatore Silvestro. Ieri s’è aggiunto un altro tassello alla vicenda. La gip De Francesco ha rigettato la richiesta di messa alla prova per il figlio, Carmelo Centorrino, che era stata avanzata a suo tempo dal loro difensore, l’avvocato Filippo Pagano. Padre e figlio oltre che di resistenza a pubblico ufficiale devono rispondere anche del reato di lesioni aggravate, in quanto Salvatore Centorrino, «brandendo una pinza in ferro, colpiva ripetutamente al capo Giovanni Giardina», dal canto suo, Carmelo Umberto Centorrino gli «sferrava ripetutamente calci e pugni», procurandogli un «trauma cranio facciale-addome e torace, nonché traumi contusivi degli arti inferiori e superiori, giudicati guaribili dal personale medico in dieci giorni». Violenze datate 19 ottobre 2023. Inoltre, il quarantenne è accusato del possesso, al di fuori della propria abitazione, senza giustificato motivo, di una pinza in metallo con manici gialli, «chiaramente utilizzabile per l’offesa alla persona». I due messinesi furono arrestati il 27 ottobre dagli uomini della Mobile con l’accusa di violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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