Un appello accorato. Che non ha nulla di politico ma è che giunge da chi vorrebbe dalla politica quelle risposte che purtroppo mancano. E poiché parliamo di sanità, ecco che accettare queste mancanze è davvero intollerabile. L’appello è dei (purtroppo tanti, numero destinato sempre a crescere) malati oncologici del comprensorio tirrenico e delle isole Eolie costretti a interminabili e faticosi viaggi sino a Taormina per sottoporsi al trattamento chemioterapico. E ciò perché a Barcellona, nonostante la presenza di una unità operativa semplice di oncologia viene svolta solo attività ambulatoriale rivolta esclusivamente alla somministrazione di terapia orale. La ragione?
Se la risposta deve giungere dai vertici sanitari, ecco che si parla di assenza di strutture idonee per poter procedere in sicurezza la seduta di chemioterapia per infusione (attraverso la flebo ndr). Ma in casi come questi dovrebbero prevalere altri aspetti, altri sentimenti. Quell’umanità che si attende di ricevere chi combatte contro lo “straniero cattivo”, come viene denominato da alcuni pazienti malati di tumore che ha fatto irruzione nel loro corpo. E, si badi bene, non si tratta di richieste impossibili. Basta organizzarsi e dare priorità alla scaletta di interventi da portare avanti nella riorganizzazione che il nuovo direttore generale dell’Asp 5 di Messina ha annunciato. Ecco: il dottor Giuseppe Ciucci ha la possibilità di dare un segnale diverso rispetto a coloro che l’hanno preceduto. Ascolti l’appello dei malati oncologici. Non lo consideri una semplice richiesta – come afferma Angela Bianchetti, da sempre in prima linea nelle battaglie per i diritti delle persone –.
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