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Milazzo, l’invito al neo manager dell'Asp: «Passi un giorno al Fogliani»

Le prime dichiarazioni dei nuovi vertici hanno suscitato le perplessità di quanti si attendono una svolta a tutela degli utenti

Hanno destato sorpresa le prime dichiarazioni del neo direttore generale dell’Asp 5, Giuseppe Cucci che ha parlato di tutti gli ospedali della provincia, compreso quello di Barcellona, impegnandosi a far riaprire il pronto soccorso, e delle criticità esistenti, senza fare riferimento a quello di Milazzo e al suo pronto soccorso.
Affermazioni che sono state considerate dalle forze politiche cittadine e dai sindacati non “dimenticanze” ma evidente sottovalutazione di una questione che pure è diventata esplosiva. Proprio per questo la mobilitazione non solo continua ma tende a crescere con altre associazioni che sono pronte a sostenere l’azione del Coordinamento del Centrosinistra che ha superato le duemila firme. Si ritiene che si debba fare ancora di più per far capire all’Asp che il livello di guardia è stato ampiamente superato. «Chiediamo al neo manager di trascorrere una giornata a Milazzo per rendersi conto della situazione del pronto soccorso» – affermano i rappresentanti dell’associazione “Nuova Milazzo”, ormai da mesi impegnati nella tutela della salute dei cittadini e in una lotta, sino ad ora impari, per abbattere le liste d’attesa e il ricorso alla sanità privata.
«Proprio qualche giorno addietro – afferma il presidente Gerardo Lanza – una milazzese ha segnalato che le era stato dato un appuntamento ad agosto 2025 per una colonscopia. Ovviamente ha rifiutato optando per la soluzione più rapida: a pagamento, 350 euro. Un altro cittadino per una visita di un eco(color) dopplergrafia agli arti inferiori è stato costretto a scrivere nel calendario gennaio 2025. Crediamo sia inconcepibile e la cosa più grave è che la politica non conosce il bisogno delle persone bisogno della Sanità pubblica. Oggi, anche la cosiddetta classe media, ha difficoltà nei pagamenti di visite o esami clinici figuriamoci il pensionato di 500 euro al mese..».

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