La decisione dell’Amministrazione comunale di Taormina di non sostenere più i costi per il mantenimento dell’ufficio periferico dell’Agenzia delle Entrate priverà la città, e un vasto comprensorio che va dalla zona jonica all’alta valle dell’Alcantara, di un altro servizio. Una scelta che costringerà gli utenti a recarsi a Messina per le pratiche relative alla gestione delle imposte, come si era paventato già nel 2016 quanto era stato deciso l’accorpamento della sede di Trappitello a quella di Messina, nell’ottica delle politiche nazionali di spending review. Allora i sindaci di mobilitarono e si fecero carico delle spese di mantenimento salvando il presidio, ma oggi Palazzo dei Giurati lamenta di non aver ricevuto nel corso degli anni le cifre previste dagli accordi. Dunque sarà sfratto e chiusura dell’ufficio, con un servizio in meno per la popolazione. Una decisione, questa, che fa discutere i cittadini e la politica. «È indubbio che la frazione Trappitello, negli anni, abbia perso tante opportunità come area territoriale di servizi ai cittadini del comune e del comprensorio - commenta la capogruppo di opposizione, Francesca Gullotta - prima il Tribunale, poi la Delegazione municipale come centro multiservizi con il distaccamento di Polizia locale, il Catasto e i Servizi sociali, adesso l'Agenzia delle Entrate. La frazione è sempre più una zona dormitorio più o meno residenziale - evidenzia - una zona dove sono rimaste attività commerciali piccole o della grande distribuzione. Eppure i grandi cambiamenti che si stanno determinando con la costruzione del raddoppio ferroviario fra Taormina e Fiumefreddo, con la nuova stazione, fanno presagire tante possibilità di crescita e di cambiamenti epocali».
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