Una condanna pesantissima. Per un 32enne che ha letteralmente distrutto per anni la sua ex moglie con calci pugni e insulti. L’uomo ieri pomeriggio è stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione dal collegio penale di primo grado presieduto dalla giudice Monica Marino. L’accusa, la pm Anita Siliotti, aveva chiesto una pena ancora più alta a 10 anni di reclusione. I giudici come pena accessoria lo hanno condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale per la durata della pena, e hanno disposto la sospensione della responsabilità genitoriale per 13 anni. L’imputato è stato assistito dall’avvocata Daniela Chillè mentre la parte offesa, la donna, che non si è costituita come parte civile, nella vicenda è stata assistita dall’avvocato Marco Gemelli.
C’è però un profilo che va oltre il processo e forse sarebbe necessario un monitoraggio attento per il futuro. La donna, forse ancora irretita e minacciata in qualche modo dall’uomo, quando le è toccato testimoniare in aula avrebbe voluto ritrattare le accuse, ma i giudici hanno deciso di acquisire gli atti pregressi e sono arrivati alla sentenza di condanna.
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