Ci sarà da rivedere anche il piano regolatore del porto di Messina. Quello approvato solo nel 2019 dopo una trafila durata diversi anni. È quello che emerge dall’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del “documento di programmazione strategica di sistema dei porti dello Stretto”. Si tratta del progetto di sviluppo di tutte le aree portuali di Messina, Reggio e Villa S. Giovanni che l’Autorità di Sistema che sovrintende a tutto lo Stretto, prepara insieme agli enti locali. Una programmazione di interventi e strategie per migliorare quelle aree e quella dei rispettivi comuni che sono collegate. “A seguito dell’adozione dello strumento da parte del Comitato di Gestione avvenuta nel maggio 2023 – scrive in un comunicato l’Authority guidata dal commissario Antonio Ranieri – sono stati acquisiti in conferenza dei servizi i pareri dei Comuni di Messina, Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Montebello Jonico, che hanno espresso le loro indicazioni nelle scelte programmatiche di medio e lungo periodo per lo sviluppo dei porti del sistema. L’iter è proseguito con l’acquisizione sul documento di programmazione delle intese della Regione Siciliana e della Regione Calabria, che hanno mostrato il massimo spirito di collaborazione istituzionale. Con l’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del documento di programmazione strategica di sistema dei porti dello Stretto – conclude la nota –, l’Autorità di Sistema ha avviato le procedure per la redazione dei Piani Regolatori Portuali di Milazzo, Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Saline». Per Messina, non inserita in questa lista, si tratta un aggiornamento che prenderà in carico tutte le prescrizioni emerse nel lungo iter approvativo. E allora come potrà cambiare il Piano regolatore del Porto alla luce del nuovo Dpss? Dovrà essere rivisto qualcosa rispetto al futuro della rada S. Francesco perchè il molo del porto turistico programmato al posto del traghettamento privato (spostato a Tremestieri) dovrà rispettare i 200 metri di rispetto della Zps che termina al Villa Sabin. Da rivedere la location della cantieristica della stessa Rada. Il molo Norimberga potrà essere destinato, per metà, ad un ulteriore punto di approdo per le grandi navi da crociera. In Fiera, per esempio, non potrà essere realizzata una banchina e anche questo andrà recepito. Scorrendo il testo del Dpss si scoprono le nuove letture delle aree portuali della città. La zona Falcata" deve essere dedicata sostanzialmente al recupero di funzioni urbane e del rapporto della città con il mare. “Questa area funzionale – si legge – è riservata alla formazione dell'asse viario che percorrerà l'intera zona Falcata sostituendo l'attuale via San Raineri. Elemento cardine per la piena funzionalità del Piano è il sistema della viabilità e la sua connessione con la città e con il sistema infrastrutturale regionale. Attualmente l'area della Palazzata e la zona Falcata sono separate fra loro dall'ampio fascio della stazione ferroviaria che si prolunga fino dentro al mare con i moli di attracco dei traghetti RFI, costituendo, di fatto, una barriera tra i due ambiti del porto e concausa del progressivo degrado estetico e sociale della zona Falcata. II sistema viario concepito dal Piano è costituito da un nuovo asse di collegamento diretto tra la città e la zona Falcata. Questo sarà possibile tramite il prolungamento in sottovia dell'asse di via Vittorio Emanuele superando il fascio ferroviario. L'opera in sotterraneo metterà in diretta comunicazione l'area centrale della città con la nuova viabilità della zona Falcata e la futura "Via del Mare"». Dunque un tunnel sotto la stazione per una nuovo collegamento fra il centro e la culla della città.