Ben dieci famiglie dello stabile di via Tripoli di Capo d’Orlando, teatro del disastroso incendio che fortunatamente non ha provocato vittime, restano ancora fuori casa, ospiti di parenti ed amici. La conferma è giunta stamattina dopo un sopralluogo congiunto tra i pompieri ed il tecnico del condominio, l’ing. Francesco Turdo. Solo gli inquilini del piano terra che ospita due appartamenti e due negozi sono potuti rientrare.
A guardare quello che è rimasto dell’appartamento dove si è sviluppato l’incendio, al secondo piano del fabbricato, c’è da credere veramente al miracolo se l’uomo che si trovava in quel momento al suo interno se l’è cavata solo con tanta paura. Delle suppellettili non è rimasto nulla mentre il forte calore spigionato dalle fiamme ha liquefatto elettrodomestici e tutto ciò che era di plastica e metallo. Sembra che il calore abbia compromesso anche il solaio tra il secondo piano ed il terzo nonché il vano ascensore e parte dei due appartamenti adiacenti. La causa dell’incendio non sembra essere stata l’esplosione della bombola della cucina (sarebbe stata trovata integra dai vigili del fuoco) ma la saturazione di gas Gpl dell’ambiente che avrebbe provocato la deflagrazione il cui innesco è all’analisi dei vigili del fuoco.
L’unico inquilino abitante nell’appartamento, non di sua proprietà perché in affitto, in quel momento stava riposando in un’altra stanza ed il muro che separa dalla cucina è stata per lui la salvezza perché l’onda d’urto che ha letteralmente scardinato il portone d’ingresso del suo appartamento e di quello del vicino, sarebbe stato per lui certamente fatale.
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