
Gara deserta. Tutto da rifare. Si conclude, al momento, senza alcun affidamento la procedura indetta dall’Ati Messina finalizzata all’individuazione del socio privato chiamato a gestire, con quello pubblico, il servizio idrico integrato. La data ultima di presentazione delle offerte è coincisa con il 29 novembre scorso e, successivamente, la Centrale unica di committenza della Regione siciliana ha comunicato che per la gara non risultavano offerte pervenute. All’argomento è stato dedicato un focus nel corso dell’adunanza del Consiglio direttivo dell’Assemblea territoriale idrica di Messina dello scorso 29 dicembre. In particolare, l’ing. Giuseppe Contiguglia, dirigente tecnico Ati, nonché rup dell’affidamento del Servizio idrico integrato per l’Ambito del territorio peloritano, si è soffermato sulle ipotesi che hanno portato all’esito della fumata nera. Anzi grigia, perché una società partecipante alla gara avrebbe manifestato la necessità di ulteriore tempo e chiarimenti in vista di una riapertura dei termini.
«Riproporremo l’avviso con qualche lieve modifica – ha detto ieri alla Gazzetta Contiguglia». Che, tornando alla riunione di fine anno, aveva evidenziato , tra «le possibili criticità» del bando, la «scarsa remuneratività della percentuale di interesse sugli investimenti, la rilevata eccessiva morosità dell’utenza, lo squilibrio della pesatura decisionale all’interno della società mista a favore della parte pubblica».
1 Commento
Serena
08/01/2024 08:21
Cioè...con le piccole modifiche, regaliamo la società al privato. Privato, che a quanto pare, comanda e detta gianle regole prima di diventare socio...bene, bene
Renato
08/01/2024 20:24
C'è sempre la possibilità di non fare le modifiche, tenere la società al 100% nelle mani del pubblico, continuate a gestirla come si è fatto fino ad ora: investimenti fermi, perché oltre a non essere remunerativa la tariffa (che è bassa perché non si investe), è praticamente zero l'accesso al credito di una società virtualmente fallita per l'altitudine morosità dei suoi clienti. Investimenti zero significa non solo disservizio, ma dispersione della risorsa per via delle perdite di rete, e mancata raccolta è depurazione dei liquami. Oh, son gusti, mica si può discuterne!