
Buongiorno a tutti, scusate se vi disturbo. Mi presento, sono il viale Italia, vivo ormai da molti anni a Messina con un fratello e due sorelle, il viale Principe Umberto, il viale Regina Margherita e il viale Regina Elena. Siamo molto uniti. Quattro sinuose lunghe strade che attraversano le colline, di stessa nobile famiglia come testimoniano i nostri nomi, altolocati anche per posizione geografica. Siamo l’unica vera occasione per andare da un punto all’altro della città guardando il mare e la costa di uno dei luoghi più belli del mondo.
Navigando lungo le nostre curve, ma abbiamo anche i rettilinei, si possono anche osservare le plebee vie del basso ventre cittadino. Tutte caotiche, impercorribili, singhiozzanti di cordoli gialli e stalli blu semialberati, dove tra non molto orde di ciclisti ululanti popoleranno il divenire giornaliero alla ricerca degli automobilisti sopravvissuti, dei pedoni superstiti.
Io che mi chiamo viale Italia sono il maggiore dei fratelli, e ogni mattina sento sulla mia pelle tutto il peso degli anni e degli asfalti, così come sanno e sopportano anche l’altro mio germano e le due sorelle che vi dicevo. Mi ha scritto di recente un mio cugino, il viale Boccetta, dicendomi che da poco è tutto rimesso a nuovo. Anche per la via La Farina, mi ha detto, è stato così. E per me e i miei fratelli? Nulla.
Un tempo non era così. Invece di quel tappeto vischioso e catramato che non ti consente quasi di respirare tanto è mellifluo, c’erano le pietre, il bel basolato, una accanto all’altra, e da quegli interstizi passava il nostro fiato quotidiano. Da tempo ormai siamo tutti e quattro molto malridotti. Di sicuro io, che mi estendo dal viale Europa fino alla via Tommaso Cannizzaro, sto peggio di tutti. Ma anche i miei fratelli sopportano ogni giorno le angherie automobilistiche e l’aggressione delle radici alberate. E vivo sconnesso. E soffro bucato. Chi passa sfrecciando soprattutto nel primo mio tratto rischia spesso di ribaltarsi, tra crateri vistosi e radici insidiose. Eppure, in una visione futura tutti e quattro uniti, ovvero Italia-Principe Umberto-Regina Margherita-Regina Elena, rappresentiamo l’unica vera alternativa di decongestione del traffico. Per questo quindi vi chiedo a nome di tutta la mia famiglia: asfaltateci, siamo troppo malridotti, asfaltateci, non pensate solo alle vie del basso ventre. Tutti e quattro meritiamo molto di più e potremmo diventare una balconata bellissima sulla città. Pensateci.
6 Commenti
Affio
28/12/2023 16:36
La via Palermo, tutta, l'ultima lettera la invió dieci anni fa adesso purtroppo è defunta. Complimenti alla "circonvallazione" per la bella lettera.
nuccio anselmo
29/12/2023 18:35
Mi mandi una mail dettagliata e ci occuperemo anche di questa via
Danese
28/12/2023 19:07
Segnaletica completamente assente, strisce pedonali pure, munnizza ovunque, cacche di cane peggio... Viale Vomito chiamatelo.
Andrea
28/12/2023 21:01
Certo, se si sperpera il denaro pubblico nell'effimero, non si programma e soprattutto non si capisce quali siano le priorità della città e dei cittadini...
franco
28/12/2023 22:06
Ma soprattutto non chiamatemi Viale. Ormai sono solo un budello dove riescono a passare i bus mignon, i più grandicelli in ogni curva si bloccano perché per poter superare la curva devono occupare la corsia opposta. Meditate, e programmate, prima che avvenga qualche grave incidente.
Hanna
30/12/2023 00:11
... Asfaltare? Vi prego, no! Prima eliminate quel tipo di alberi, ormai "anziani" e con le radici che hanno divelto conduttore idriche, fognaria, cavi elettrici e telefonici, salvati dal "buon samaritano" in nome di un'ecologia fatta di inutili reti metalliche elettrosaldata e migliaia di euro gettati alle ortiche, anzi buche! Dopo, solo dopo, ridonate lustro ad uno dei tratti più belli di Messina e, lo ricordo per i distratti, arriva fino alla Panoramica. Quelle radici, quelle buche, hanno provocato danni, incidenti anche gravi, ma qualcuno ha "ben" pensato di rifare marciapiedi che erano perfetti. E, ancora, ingaggiate ingegneri a tutelare i cittadini, la bitumazione a macchia di leopardo è indegna nella sua esecuzione assai approssimativa... Nelle stanze del potere se ne rendono conto o no?
Joshua
30/12/2023 17:21
Di questo bisogna ringraziare i grandi professionisti che scientemente hanno scelto queste alberature per dare lustro a queste strade e a proposito di alberature non so se avete notato ma quelli di "foresta me", a pochi giorni dalla loro posa in opera, non mi sembra godano di buona salute, anzi direi che se la passano piuttosto male e mi sa che non giungeranno nemmeno alla Befana, ahimè... Grazie ad una approssimativa messa a dimora...