Le barriere new jersey bloccano l’ingresso all’area di servizio “Tindari Nord”. Così come annunciato al Cas in una nota del 28 novembre scorso, ieri mattina la Kuwait Petrolium Italia spa ha sospeso la gestione dell’area di servizio attraverso il blocco dei rifornimenti. Contemporaneamente, è scattata la protesta dei dipendenti di Autogrill e della stazione di carburanti, guidati dal responsabile sindacale della Confial di Patti, Mario Rampulla. A scatenare la contestazione il due di picche rifilato all’ultimo minuto dai vertici del Consorzio autostrade siciliane, che senza alcuna motivazione avrebbero fatto saltare all’ultimo minuto il tavolo di confronto che si sarebbe dovuto tenere ieri mattina nella sede messinese del Cas. Incontro aggiornato «a data da destinarsi»: una comunicazione lapidaria, che stride in modo fin troppo evidente con l’urgenza di trovare una soluzione condivisa per garantire un futuro certo, oltre che dignitoso, ai 16 lavoratori della “Tindari Nord”. Dopo l’annuncio, nelle settimane scorse, dell’intenzione da parte del gestore di lasciare l’area di servizio, il responsabile territoriale Confial si era subito attivato per ottenere un incontro con Filippo Nasca, attuale presidente del Cas, con l’obiettivo di trovare una soluzione, anche temporanea, che potesse scongiurare il trasferimento dei dipendenti Autogrill in aree di servizio molto distanti. Sul tavolo anche l’esigenza di non interrompere un servizio di fondamentale importanza per gli automobilisti in transito lungo la Messina-Palermo, considerato che la chiusura dell’area lascerà sguarnito di stazione carburante, punto ristoro e servizi igienici il lungo tratto di A20 compreso tra gli svincoli di Villafranca Tirrena e Termini Imerese: ben 175 chilometri senza l’ombra di una pompa di benzina, né di un wc. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina