“Ma tu sei sicuro? Hai controllato bene la data?”, “Ti dico che ho controllato due volte perché mi sembrava strano, è febbraio 2026, non si può sbagliare...”, “Ma non può essere, è assurdo, avrai visto male”. “Va bene lo sai che ti dico, lo sai che ti dico ah, andiamo insieme in cancelleria e ricontrolliamo, sei contento?”, “Va bene andiamo...”. Una mattina come tante a Palazzo di giustizia, che pioviggina e tira vento, sulla grande scalinata del Piacentini due avvocati che sono molto amici se la discutono su un procedimento che stavano seguendo, uno interessato in prima persona e l’altro a distanza in quanto sodale dei caffè mattutini, non sempre pagati personalmente, per la verità dei fatti. A questo punto bisogna attendere il ritorno con la verifica suppletiva. Aveva ragione il primo. Ed è confermato. La data del rinvio a giudizio di uno stalker per così dire condominiale, ovvero la data di inizio del processo per le imputazioni di cui deve rispondere è effettivamente il 20 febbraio del 2026 come da decreto ufficiale bollato e vidimato in calce. Stiamo parlando di poco più di due anni. E intanto i vicini di casa, una bella casa lungo la litoranea nord, che sono stati ampiamente torturati per mesi, che faranno? Continueranno a vivere con l’incubo che prima o poi qualcosa accada di nuovo, come se già non bastasse quello che è successo in passato. I fatti dicono che un ultratrentenne è comparso davanti alla gup Arianna Raffa per rispondere di una serie di reati quali minacce, deturpamento e imbrattamento di cose altrui, e infine molestie. Un fascicolo istruito dal sostituto procuratore Giuseppe Adornato, che come da prassi ha chiesto per l’uomo il rinvio a giudizio. Rinvio a giudizio che il pm ha ottenuto, ma la prima data utile per celebrare il processo, visto l’intasamento attuale, è stata individuata al 20 febbraio del 2026. Il che è oggettivamente inaccettabile. La vicenda ha visto contrapposto di recente l’uomo ad alcuni vicini di casa, e in più occasioni si sono registrate oltre alle minacce anche episodi poco piacevoli, come quella volta che ha “... imbrattato con escrementi e salse di ogni genere le autovetture e la casa” dei vicini, oppure quella volta che ha organizzato un barbecue invitando parecchia gente in un’area molto vicina ai vicini, facendo per un paio d’ore tutto lo schiamazzo possibile. Non si contano ovviamente le minacce verbali in questi mesi. Ma... ne riparliamo nel 2026.