Messina

Venerdì 11 Ottobre 2024

L'istituto "Da Vinci" di Milazzo prima scuola d'Italia a realizzare un film finanziato dai ministeri alla Cultura e all'Istruzione

Non era mai accaduto finora che un istituto scolastico siciliano realizzasse un lungometraggio nei modi professionali del cinema mainstrem per la sala con i fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Cultura -Direzione cinema nell’ambito del piano nazionale “Cinema e immagini per la Scuola”. Il contributo assegnato all’ITET “Leonardo da Vinci” di Milazzo, vincitore del bando 2022 per i progetti CIPS Cinema per la Scuola, ha consentito la realizzazione di un lungometraggio della durata di 90 minuti, con la regia di Luciangela Gatto, tratto dal romanzo “L’oliveto delle monache” di Nunzio Primavera (ed. Pendragon). La realizzazione dell’opera è stata possibile per l’attività di professionisti del mondo audiovisivo e dello spettacolo, affiancati da studenti e docenti, inseriti in ogni settore della filiera produttiva. Il progetto relativo al bando “Visioni fuori luogo”, incentrato sull’emancipazione delle donne nell’imprenditoria agricola, è stato realizzato dall’ITET “Leonardo da Vinci”, diretto da Stefania Scolaro, in collaborazione con l’Agrario IPSAA “Leonti" di Barcellona Pozzo di Gotto, ed è stato premiato con l’assegnazione di un contributo economico da parte del Ministero dell’istruzione e del merito e del Ministero della cultura, indirizzato alla diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva nella scuola. La prima proiezione nazionale del film è avvenuta a Roma nello storico cinema Farnese in Campo de’ Fiori, alla presenza di personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno accolto la proiezione dell’opera con espressioni di consenso e apprezzamento. Accolti da vivissimi applausi i giovani attori che, insieme ad alcuni professionisti dello spettacolo, hanno offerto il loro volto ai personaggi del romanzo ambientato nel territorio tra Milazzo e Messina, tra mare e monti, in un panorama legato ai miti e ricco di storia e di fermenti economici e sociali. Il lungometraggio, realizzato con la sceneggiatura della regista Luciangela Gatto, a partire dall’adattamento del romanzo omonimo di Nunzio Primavera, racconta di un gruppo di studenti che si preparano a fare le loro scelte lavorative. Una storia semplice e ricca di spunti positivi quella del film tratto da “L’oliveto delle monache”. E’ fine maggio, gli studenti della quinta classe pensano agli esami maturità. Tindara detta Susy che frequenta una scuola privata a Roma, in collegio dalle Orsoline, è tornata a casa in Sicilia, nella villa sul mare di Messina, per studiare in vista dell’esame; la raggiunge da Roma la sua amica del cuore Francesca. Le loro giornate s’intrecciano con quelle dei cugini Multari, Ciccio e Carmelo, anche loro maturandi, invischiati nella contesa di un grande oliveto di pertinenza del monastero della Madonnella del Monte dove c’è la loro zia la ex madre superiora Arcangela che, insieme alla nuova madre superiora madre Angela Maria, da tempo cerca di tenere a bada le pretese di un imprenditore piccolo boss locale, don Pasqualino La Torre, che vorrebbe trasformare monastero e oliveto in un grande resort di lusso per ospiti stranieri. Ma madre Angela Maria, arrivata in convento dal mondo di fuori e da una vita di prestigio, mettendo a frutto la sua esperienza, darà un nuovo corso agli eventi determinando una diversa consapevolezza in Tindara/Susy. La Superiora Angela Maria e Tindara/Susy sono in effetti l’esempio di come le donne siano sempre le prime a cogliere i cambiamenti e a fare scelte determinanti anche se dolorose per avviare il nuovo corso, in nome del buono per ognuno, della legalità e del forte legame con la propria terra che accompagna ovunque si vada. Le esperienze di vita e i pensieri di questi ragazzi, che si confrontano con il mondo degli adulti, danno l’opportunità per riflettere sulle attività generative di virtuosità che il territorio in cui vivono può offrire, come la valorizzazione del lavoro agrario e la ‘gestione della grande Bellezza’ del territorio siciliano in cui noncuranti vivono, indicando la via giusta nelle donne e nella forza dell’imprenditoria femminile, in particolare quella proposta dalla Coldiretti che, attraverso i propri tecnici, segue passo passo la nascita dell’impresa. Oltre ai giovani studenti/attori Giada Giordano (Tindara detta Susy), Francesco Iarrera (Carmelo), Giovanni Giuffrè (Ciccio), Aurora Grasso (Francesca) e Salvo Cappellano (Turi), si segnalano per le loro prestazioni di talento gli attori professionisti Chiara Barbagallo (madre Angela Maria), Domenico Barba (Pasquale Latorre), Giuseppe Pollicina (Mimì), Mariadele Martinez (madre Arcangela), Giada Vadalà (Carla Latorre) che hanno messo la loro esperienza al servizio dei giovani, consentendo la realizzazione di un prodotto di grande valore. Prestigioso e di grande effetto per la riuscita del film l’apporto della colonna musicale originale realizzata appositamente dagli studenti della Masterclass “Musiche per film” del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, coordinata dal M° Giovanni del Vecchio, tenuta dal M° Dario Marianelli (vincitore del premio Oscar e del Golden Globe per la colonna sonora di Espiazione 2008). Un esempio positivo di collaborazione tra istituti scolastici che ha portato a un risultato di grande valore. Obiettivo didattico principale della scuola vincitrice del bando è stato quello di stimolare una utilizzazione consapevole del linguaggio audiovisivo, non come strumento di spettacolo ma come strumento d’analisi critica del presente e del proprio territorio, attraverso il percorso ed il processo produttivo di realizzazione di un’opera audiovisiva, in questo caso un film che racconta una storia ambientata nei luoghi in cui vivono i giovani stessi che hanno interpretato i diversi ruoli e hanno collaborato nelle diverse fasi tecniche di produzioni dell’opera. L’istituzione scolastica ITET “Leonardo da Vinci” di Milazzo insieme all’istituto partner IPSAA “Leonti” di Barcellona P.G ha concorso con le sue risorse umane, strumentali e di logistica, per ogni specifico settore d’intervento, affiancando l’attività di Esperti esterni professionisti del settore audiovisivo. La realizzazione del film ha accompagnato l’attività didattica dell’intero anno scolastico 2022/2023, diventando un esempio di scuola-laboratorio permanente attraverso l’opportunità straordinaria di fare un film con i criteri e gli strumenti dell’attività professionale mainstream. Il progetto ha impegnato studenti e docenti, uno a fianco all’altro, in una esperienza nuova per entrambi, che ha trasformato il dialogo scolastico unidirezionale e frontale in una sinergia irripetibile di scambio circolare e paritario di conoscenze e abilità. Un risultato sostenuto dalla passione dei suoi partecipanti e dell’intera comunità scolastica che ha rinsaldato la sua unità identitaria accanto alla dirigente scolastica Stefania Scolaro.

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