Messina, il Riesame per l’inchiesta sull’Asp: «La corruzione ci fu con la nomina di Alagna a commissario»
La corruzione per i rapporti Alagna-Calderone con la mediazione del segretario particolare del politico, Arlotta, c’è stata. Ma con una lettura diversa da quella prospettata dall’accusa, cioé quando il primo è diventato commissario straordinario dell’Asp di Messina, e non prima, quando il manager era stato nominato direttore sanitario dall’allora dg La Paglia. Quindi bisogna spostare temporalmente in avanti le vicende («diversa ricostruzione delle vicende in valutazione»). Però i giudici de libertate si scontrano con l’intangibilità delle imputazioni prospettate dalla Procura, che invece faceva risalire l’accordo corruttivo alla precedente nomina di direttore sanitario. È tutto qui il complesso ragionamento dei giudici del Riesame, che hanno formalmente rigettato la richiesta di misura interdittiva a carico dell’ex commissario dell’Asp Bernardo Alagna nell’ambito di una più vasta inchiesta della Procura sull’attività dell’Asp, così come in prima battuta aveva fatto la gip Ornella Pastore. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina