Una rapina e due tentativi di furto: il 55enne messinese Emanuele La Boccetta condannato a 8 anni
Un crimine consumato e due tentati costano una condanna a 8 anni di reclusione a Emanuele La Boccetta, messinese di 55 anni. È la pena inflitta dalla giudice Claudia Misale al termine dell’udienza celebrata con rito abbreviato. Più pesante era stata la richiesta avanzata dal pubblico ministero Alessandro Liprino, ossia dieci anni di reclusione. I fatti per cui l’imputato – difeso dall’avvocato Gabriele Lombardo – è stato dichiarato colpevole sono descritti nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari con cui il gip Eugenio Fiorentino, il 22 settembre scorso, aveva stabilito la reclusione in carcere. Sono datati tutti e tre 6 settembre 2023, giorno in cui La Boccetta era entrato in azione in un arco temporale ristretto. Prima si introduce in un’abitazione, dopo essersi arrampicato servendosi di un tubo del gas, da una finestra aperta sul balcone. Ma non riesce a impossessarsi di alcunché, «per cause indipendenti dalla propria volontà». Poi, scavalca un muro che dà sulla veranda di un altro alloggio, fa irruzione e torna a mani vuote, sempre «per cause indipendenti dalla propria volontà». Infine, s’introduce in un terzo appartamento, spinge per terra e minaccia il proprietario ultrasessantacinquenne di non voltarsi e di chiudersi in bagno «altrimenti lo avrebbe ammazzato». Quindi, s’impossessa di vari oggetti in oro, ossia anelli, bracciali e orecchini, di carte di credito, documenti d’identità e pure 50 euro in contanti. Le attività investigative sono state effettuate dalla Squadra mobile, i cui agenti avevano accertato che nella prima occasione – intorno alle 10,55 – il malvivente aveva desistito dal suo proposito criminale avendo notato la presenza in casa del figlio del proprietario. Nella seconda circostanza, alle 13,50 dello stesso giorno, si era dileguato appena aveva visto che tra le mura domestiche prese di mira vi era un uomo. Poco dopo, alle 12.25, sono gli uomini della Squadra volante della Questura a intervenire nell’alloggio di un anziano: all’interno della cucina si era imbattuto in un bandito che lo aveva violentemente spinto a terra, minacciandolo di non voltarsi, altrimenti lo avrebbe ucciso «e intimandogli di dargli 15 minuti di tempo e chiudersi in bagno». Giusto il necessario per arraffare gioielli, strumenti di pagamento e la banconota. Fondamentali, ai fini delle indagini, le descrizioni delle fattezze e dei capi d’abbigliamento del malvivente fornite dalle vittime, oltre ai filmati registrati da alcuni impianti di videosorveglianza. Era solito infatti indossare lo stesso cappellino di colore rosso e gli stessi bermuda jeans di colore blu. Individuata anche la sua vettura di colore nero, «con alcuni particolari e modifiche tali da renderla inconfondibile». Su ordine del gip Fiorentino, La Boccetta era stato rinchiuso in carcere dagli agenti, con le accuse di rapina aggravata e due tentativi di furto. Il gip gli aveva riconosciuto «un’allarmante professionalità delinquenziale». Adesso incassa una condanna a otto anni.