Domani, in occasione del 31mo anniversario della morte di padre Giuseppe Marrazzo, l’arcivescovo Giovanni Accolla presiederà alle 18, nella basilica di Sant’Antonio, una messa di ringraziamento. La celebrazione sarà l’occasione per i padri rogazionisti e i membri dell’associazione “Amici di Padre Marrazzo” per condividere con la cittadinanza la gioia per la dichiarazione di venerabilità del religioso da parte di Papa Francesco, lo scorso 8 novembre.
Alla messa saranno parteciperanno il superiore generale dei rogazionisti padre Bruno Rampazzo e il postulatore generale padre Agostino Zamperini, che parlerà delle prossime fasi del percorso di beatificazione e canonizzazione del venerabile Giuseppe Marrazzo e il vicario generale della diocesi di Brindisi - Ostuni (dove è nato padre Marrazzo) mons. Franco Pellegrino.
La promulgazione del decreto di venerabilità a 31 anni dalla morte avvenuta il 30 novembre 1992, giunge a seguito del riconoscimento delle virtù eroiche del sacerdote “in riferimento al contesto e allo sviluppo storico del concetto di ‘maternità spirituale’ - della quale è possibile distinguere nella vita del venerabile Servo di Dio una prima fase collocabile tra il 1930 e il 1960 circa e la seconda tra il 1967 ed il 1970 - e l’aspetto teologico della ‘maternità sacerdotale’”, si legge nel decreto.
Il congresso ordinario del Dicastero per le cause dei santi presieduto dal prefetto cardinale Marcello Semeraro, dopo aver preso in esame la documentazione prodotta dalla postulazione, ha presentato la questione al Papa comunicando previamente l’esito dell’approfondimento offerto dalla stessa alla sessione ordinaria del 7 novembre scorso, insieme all’intervento che il Pontefice ha fatto durante la 16ma Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, del 25 ottobre 2023, sulla dimensione della donna e la sua importanza nella Chiesa. “La carità verso Dio - prosegue il decreto - fu il fulcro della sua vita.
La grazia è fonte di tutto il suo agire, il presupposto di ogni opera il frutto di un’orazione sempre intensa e costante. Solo con questa forza potè dedicarsi ai fratelli e alle sorelle nel sacramento della confessione, nella direzione spirituale, nei gesti di generosità, nell’assistenza dei gruppi e nella cura pastorale. Fu generosamente disponibile verso gli ammalati e i poveri e verso la sua famiglia religiosa, alla quale non fece mancare il suo contributo, mediante la formazione offerta ai giovani in cammino verso la consacrazione e il sacerdozio”. “Padre Marrazzo, col suo esempio di vita umile e silenziosa, continua a essere presente nel cuore dei messinesi - ha detto padre Magro - auspicando che presto possa essere ascritto nel novero dei beati e dei santi”. Era stata sua la proposta, nel 2002, di avviare l’iter di canonizzazione del confratello nato a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi il 5 maggio 1917, con la raccolta di oltre 10mila firme.