È passata anche per Messina la marea fucsia che ha manifestato in tutta Italia contro la violenza sulle donne. Tante persone hanno sfilato in corteo sfidando il vento e la pioggia, aderendo all’appello del collettivo di “Non una di meno” che ha voluto una manifestazione nazionale in una città del Meridione, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Messina ha risposto con entusiasmo e una massiccia partecipazione, con ben oltre 500 persone, molte sono giunte con il treno o con pullman, gruppi provenienti anche da Palermo, Catania, Gela, Reggio Calabria, Lamezia Terme e Catanzaro, persone impegnate nell'attivismo e nelle associazioni arrivate da tutte le parti della Sicilia e della Calabria. Il risultato è stato un corteo rumoroso e colorato con tanti striscioni e cartelli che da largo Seggiola hanno sfilato fino a piazza Duomo. La manifestazione è stata aperta da un flash mob con un’esibizione di flamenco.
«È un segnale importante realizzare questa manifestazione a Messina, visto che qualche anno fa ci sono stati due femminicidi sul nostro territorio, inoltre la Sicilia è la regione che ha il primato dei femminicidi, per noi è importante aver realizzato un doppio corteo nazionale per la città e per il Mezzogiorno. È stato organizzato qui soprattutto per quelle persone che non potevano raggiungere Roma perché purtroppo, anche a livello di trasporti, le regioni del sud in generale soffrono un forte gap», ha detto Claudia Bellomo di “Non una di meno” di Messina.
Al corteo anche Maria Gianquinto, presidente del Cedav: «L'ordinamento italiano ha numerosissime leggi per il contrasto della violenza di genere soprattutto dal 2013 in poi, dal punto di vista legislativo secondo me l'Italia è abbastanza coperta, il problema è che serve molto altro a partire dalla formazione di chi opera in vari settori, occorre una preparazione specifica sull’argomento e poi anche la sensibilizzazione nelle scuole».
Al corteo non soltanto donne ma anche tanti giovani e diversi uomini: «Credo che manifestazioni del genere siano necessarie cosi come la partecipazione da parte maschile, c’è bisogno di prendere coscienza di quanto si può fare, della responsabilità collettiva, credo che manchi l’educazione perché siamo un po’ tutti figli di una società patriarcale e “machista”, credo che ci sia bisogno di maggiore educazione per sfuggire ai meccanismi di questa società, non è semplice», dice Giovanni, 30 anni, di Catania. «Quello della violenza di genere è un fenomeno diffuso a prescindere dall’età, per questo motivo come giovane vorrei sentirmi più sicura a camminare sola anche di notte», aggiunge Elisa, una messinese che da poco ha finito gli studi. «Il fatto che si sta abbassando l’età di chi commette i reati di questo tipo dipende dal fatto che sono pochi gli esempi positivi che si hanno in politica, nella società e in famiglia», sottolinea Vittoria, studentessa di Augusta.
Il corteo si è concluso a piazza Duomo con gli interventi, tra gli altri quello di Rene Abu-Rub che ha ricordato la drammatica situazione di tanti bambini e donne in Palestina e di Marcella Magistro che ha parlato della lotta al precariato e dei diritti delle donne anche nei contratti.
In mattinata grande partecipazione anche ad un’altra manifestazione, organizzata dalla Prefettura e dal Comune che ha visto sfilare anche in questo centinaia di persone, tra i quali molti studenti delle scuole elementari e medie, con in testa al corteo la prefetta Cosima Di Stani, i rappresentanti delle forze dell’ordine, il sindaco Federico Basile e la sua Giunta.
Nella Sicilia prima per femminicidi, da Messina si leva una marea fucsia: "Mai più zitte"
È stato un segnale importante realizzare questa manifestazione a Messina, dove qualche anno fa ci sono stati due femminicidi e la Sicilia è la regione che ha il primato in Italia
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