Poter nascere a Milazzo è un diritto che nessuno può mettere in discussione. Soprattutto perché oggi al “Fogliani” c’è un reparto efficiente». Ad evidenziarlo Anna Laura Lo Presti, giovane professionista mamertina che, «anche a nome di alcune colleghe di lavoro milazzesi» evidenzia l’assurdità di dover apprendere le notizie degli ultimi giorni legate al rischio del ridimensionamento del reparto di ostetricia perché non vi sarebbero medici disponibili a garantire il turno notturno. «Fino a qualche anno addietro giustificavamo la legittima battaglia delle donne eoliane a voler partorire nell’ospedale di Lipari– prosegue –. Mai avremmo pensato che oggi c’è da difendere il diritto di far nascere i nostri figli all’ospedale di Milazzo che dovrebbe essere il riferimento della provincia. È assurdo leggere che l’Asp non ha medici da inviare nonostante vi siano graduatorie cui attingere. Perché non lo si fa? Perché l’Asp parla con le Istituzioni ma non comunica ufficialmente la situazione ai cittadini? Siamo stanchi delle scelte che poi arrivano all’improvviso, come nel caso del pronto soccorso, dove eravamo convinti che c’era una soluzione alternativa e ora invece si torna a parlare del trasferimento a Barcellona. Una soluzione impraticabile, anche se proposta per un solo giorno». Carmen Manna, ex consigliera comunale, ma da sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle donne, si dice “sgomenta” della possibile presa di posizione dell’Asp. «Sgomenta per due ragioni – evidenzia –: la prima è che viene messo in discussione un reparto che grazie all’impegno del personale in servizio garantisce e un’assistenza impeccabile a tutte le donne; la seconda è che spostare questo reparto a Patti o a Messina, significa costringere chi vive a Milazzo o nella valle del Mela, a doversi spostare ulteriormente con tutte le difficoltà che sappiamo nei collegamenti stradali. Ecco perché questa decisione deve essere combattuta e bloccata in ogni modo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina