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Ospedale Fogliani di Milazzo, verso il “fronte comune”

Ieri sera il Consiglio ha dedicato ai problemi dell’ospedale una seduta molto sentita e accesa. Midili preannuncia proposte a tutela del pronto soccorso e dei reparti a rischio. La minoranza: «Non si pensi lontanamente di trasferire l’urgenza a Barcellona»

Non è più il momento di scherzare sull’ospedale di Milazzo. Perché la strategia fin qui portata avanti si è rivelata perdente e oggi il “Fogliani” rischia di subire un nuovo ridimensionamento con la perdita dell’ostetricia e soprattutto il possibile trasferimento, seppur temporaneo, del pronto soccorso a Barcellona. Una ipotesi che ieri sera ha provocato la rivolta delle forze politiche presenti in Consiglio comunale che hanno sottolineato la necessità di fare fronte comune non tanto con l’Asp ma con il Governo regionale. Anche perché – è stato detto – nella sesta commissione salute dell’Ars sono presenti quasi tutti deputati messinesi in rappresentanza dei partiti di centrodestra e centrosinistra. E in tal senso il sindaco Midili, informando i consiglieri sull’esito della riunione avuta con il direttore dell’Asp, ha anticipato che a Palermo, non appena sarà convocato in audizione, porterà delle soluzioni percorribili per far sì che l’ospedale di Milazzo, che è un Dea di primo livello, non subisca ulteriori penalizzazioni. Anche perché, per quel che concerne ostetricia, si tratta di un problema organizzativo finalizzato a garantire l’attività notturna, con l’invio di medici da altri ospedali, mentre per il pronto soccorso, vi sono delle soluzioni che consentono di garantire il servizio anche nel periodo in cui dovranno svolgersi i lavori. Midili ha anche comunicato che oggi incontrerà i sindaci del Distretto socio-sanitario per raccogliere altre proposte da sottoporre a Palermo. Il presidente del Consiglio, Alessandro Oliva ha invece comunicato di aver richiesto al direttore sanitario dell’ospedale Fogliani, Paolo Cardia, la disponibilità dell’aula magna o di un’altra sala per svolgere una seduta di consiglio comunale aperta sulle problematiche del presidio ospedaliero. «Attendo il riscontro e promuoveremo subito l’incontro – ha aggiunto il presidente del civico consesso, in considerazione dell’importanza della questione da affrontare con la massima tempestività».
Critici nei confronti del sindaco Midili i consiglieri di opposizione. «La questione ospedale – hanno detto Pippo Crisafulli, Damiano Maisano, Lorenzo Italiano e Alessio Andaloro – si trascina da anni senza che siano giunte delle risposte. Anzi le risposte, che sono giunte dai deputati e dai rappresentanti dell’Asp, intervenuti per ben due volte in Aula, sono state sempre rassicuranti. «Non è più possibile continuare in queste condizioni – ha dichiarato ancora Crisafulli – e oggi chi ha tacciato noi consiglieri comunali di opposizione di fare allarmismo, deve fare il “mea culpa” e impegnarsi a dare risposte a questo territorio. E attenzione a quello che si vuole fare con il Pronto soccorso. Non si immagini lontanamente che possa trasferirsi neppure per un solo giorno a Barcellona. Non tornerebbe mai più a Milazzo». Il consigliere Maisano ha invece sottolineato che «un solo Pronto soccorso a Milazzo è insufficiente, visto il bacino d’utenza servito» chiedendo al primo cittadino di pretendere risposte concrete dal Governo regionale e dai deputati di riferimento e sottolineando che sulla sanità la battaglia deve essere congiunta, senza divisioni, dicendosi pronto a portare avanti iniziative eclatanti. Il consigliere Pippo Doddo ha contestato ancora una volta la decisione del Consiglio di bocciare la mozione che puntava a costituire una commissione permanente sull’ospedale che avrebbe permesso di monitorare continuamente la situazione e affrontare le criticità. «In tutti i casi, oggi, non possiamo più accettare “passerelle” come è sino ad ora avvenuto» – ha concluso .
«La salute dei nostri cittadini non può essere messa in secondo piano» – ha detto Giuseppe Stagno il quale è anche responsabile dell’Udicon, associazione che ha come principale scopo statutario la tutela dei diritti dei cittadini. «È fondamentale garantire servizi sanitari locali che siano facilmente accessibili. Udicon si impegna a portare avanti la battaglia e chiede a gran voce una pianificazione sanitaria che tenga conto delle reali esigenze della comunità. «La chiusura del reparto di Ostetricia – ha concluso Stagno – sarebbe inaccettabile e metterebbe a rischio la salute delle donne della nostra comunità. Non possiamo permettere che servizi essenziali siano trasferiti altrove, compromettendo accesso e qualità dell’assistenza».

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