A tempo di record. La settimana scorsa gli arresti per usura ed estorsione, ieri è già stato notificato agli indagati l’atto di conclusione delle indagini preliminari. A firmarlo è il sostituto procuratore Giuseppe Adornato, il magistrato che ha coordinato l’indagine della Squadra Mobile su un’emergenza che è ormai divenuta troppo sotterranea e avrebbe bisogno di maggiori forze in campo, anche sul fronte dell’antiracket, per incentivare le denunce. C’è poi il nodo dei ristori per chi la denuncia la fa, che oggettivamente vanno troppo a rilento.
La settimana scorsa l’indagine della Mobile aveva portato all’emissione di tre misure cautelari da parte della gip Tiziana Leanza su richiesta della Procura.
I tre provvedimenti erano a carico del 59enne Nunzio Venuti detto “brillantina”, già finito in passato nei guai per gli stessi motivi, del 38enne Ignazio Prugno detto “tre dita”, e infine del 60enne Luigi Mancuso, dell’omonimo gruppo di Gravitelli.
In sintesi i primi due sono accusati di aver praticato usura anche con tassi del 600% e il terzo di essere stato un “esattore” per conto di Venuti. La gip Leanza aveva graduato nei loro confronti misure cautelari differenti: per Venuti il carcere, per Prugno gli arresti domiciliari, e infine per Mancuso l’obbligo di presentazione giornaliero alla polizia giudiziaria.
In atto sono assistiti dagli avvocati Carlo Autru Ryolo, Decimo Lo Presti, Salvatore Silvestro e Pietro Venuti. In sede d’interrogatorio di garanzia davanti al gip, Venuti e Mancuso hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere mentre Prugno ha risposto alle domande, dichiarandosi sostanzialmente estraneo ai fatti, e il suo legale ha già annunciato ricorso al Tribunale del riesame.
Con l’atto di chiusura delle indagini si scopre che in questa vicenda ci sono altri due indagati, si tratta di due vittime del giro d’usura sentite dalla Polizia nel corso delle indagini che avrebbero fornito una versione dei fatti per “coprire” gli indagati, e quindi per loro è scattato il favoreggiamento personale.
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