Era l'alba dello scorso 3 marzo quando più di 100 agenti a Messina arrestarono 15 persone accusate di avere messo in piedi un traffico di cocaina e stupefacenti che aveva come base i quartieri di Camaro e Santa Lucia sopra Contesse e come canali di rifornimento la città di Catania e la Calabria. Oggi, il gup Monia De Francesco ha disposto 12 condanne che vanno da 20 anni fino ai 3 anni di reclusione, per un totale di oltre 100 anni di carcere.
Intercettazioni telefoniche, ambientali, immagini delle telecamere di osservazione, appostamenti e numerosi riscontri all’attività di spaccio portarono gli agenti a scoprire un’articolata associazione criminale attiva nei rioni messinesi di Santa Lucia sopra Contesse e Camaro, dedita alla gestione di un imponente traffico di droghe di varie tipologie (cocaina, marijuana, skunk) destinate ad essere immesse sul mercato cittadino.
A capo del sodalizio c'erano tre cittadini messinesi tra i 40 ed i 51 anni: Giovanni Cacopardo (Camaro), Paolo e Antonino Settimo (S. Lucia sopra Contesse) che guidavano un gruppo criminale, capace di contare su una ingente disponibilità di denaro, così come era emerso in occasione dell’arresto in flagranza di reato, poco prima di Natale del 2021, dei. In quella occasione i tre uomini sono stati arrestati all’interno di un parcheggio di un complesso sito nei pressi del ponte di Camaro, stavano effettuando uno “scambio”: uno dei tre è stato trovato in possesso di un zaino con all’interno quattro panetti di cocaina per un peso complessivo di circa 4,5 kg, mentre i due soggetti calabresi, evidentemente i “compratori”, sono stati sorpresi nell’atto di consegnare al “venditore” la somma di € 70.000 in contanti.
Nel corso delle successive perquisizioni delle abitazioni di uno degli arrestati, sono state, inoltre, trovate ulteriori cospicue somme di denaro, per un totale di oltre 180.000 euro, sottoposte a sequestro. La “linea dei soldi” è stata seguita dai poliziotti anche in occasione delle cessioni di stupefacenti effettuate da un altro degli arrestati, anch’egli calabrese: in una di tale circostanze l’uomo, che ha consegnato a soggetti messinesi – in più “viaggi” – circa quattro chilogrammi di cocaina, è stato sottoposto a controllo dopo essere sbarcato a Villa San Giovanni, venendo trovato in possesso di poco meno di 105.000 euro (anch’essi sequestrati), poco prima ritirati dai compratori peloritani. Per custodire la droga acquistata, il gruppo si appoggiava ad un insospettabile, un uomo messinese di 42 anni incensurato oggi raggiunto dal provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, che conservava la cocaina da immettere sul mercato.
Nonostante l’approvvigionamento di stupefacente fosse effettuato, come detto, principalmente in Calabria ed a Catania, l’associazione criminale – presa dalla stringente necessità di reperire droghe da immettere sul mercato cittadino ed evitare di essere estromessi dalla “concorrenza” – non disdegnava di rivolgersi anche a soggetti messinesi.
Nomi e condanne
Giovanni Cacopardo, 16 anni e 10 mesi
Antonino Settimo, 20 anni
Paolo Settimo, 18 anni e 4 mesi
Salvatore Culici, 13 anni e 8 mesi
Alessandro Cucinotta, 13 anni e 8 mesi
Giovanni De Cicco Cuda, 6 anni e multa di 20 mila euro
Fabio Ariganello, 6 anni e multa di 20 mila euro
Antonino Familiari, 3 anni e 6 mila euro di multa
Giovanni Nucera, 3 anni e 6 mila euro di multa
Antonino Fichera, 3 anni e 2 mesi e 8 mila euro di multa
Giuseppe Castorino, 4 anni e 8 mesi e 18 mila euro di multa
Graziano Castorino, 6 anni e 20 mila euro di multa
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