Fino a qualche anno in quel quartiere le strade non avevano nemmeno un nome. Erano, come in una battaglia navale, solo una combinazione di numeri e lettere. «Dove abiti?» «Al Cep, in via 17Q», rispondeva chi viveva lì. E se non si dà un nome a un luogo vuol dire che non lo si riconosce, che non esiste.
Qualche km più a sud, era il primo ottobre del 2009, si è consumata la più grande tragedia della città del dopoguerra. A Giampilieri una bomba d’acqua ha spazzato via un villaggio e con esso, in tutta quella valle, 37 vite.
Nella zona sud della città, prima della fine dell’anno, nasceranno due nuovi riferimenti capaci di dare, per motivi diversi, identità e unicità a quell’area. Grazie ai finanziamenti del Po Fesr Sicilia 2014-2020 Agenda Urbana che la Regione ha ottenuto dall’Unione Europea sono pronti per essere inaugurati il primo centro polifunzionale di protezione civile locale del Meridione d’Italia e anche il primo asilo nido pubblico della zona sud della città. Due strutture che sono divise solo da un torrente, il San Filippo. Unite dalla possibilità di incidere in quartieri come il Cep o Santa Lucia sopra Contesse che non sono sempre in cima alla lista delle aree su cui la politica è pronta a scommettere.
Il centro di Santa Lucia Il polifunzionale della protezione civile è come se stesse nascendo una seconda volta. La struttura realizzata dall’Istituto autonomo case popolari per 1.350.000 euro era stata consegnata nel 2005 al Comune di Messina. Taglio del nastro, foto di rito e poi più nulla. Nelle intenzioni di chi la progettò avrebbe dovuto essere uno centro civico per chi vive a Santa Lucia o da quelle parti, ma è diventato solo un’occasione per vandali e ladri di spogliarlo di ogni impianto e di ogni materiale riutilizzabile. Mai realmente aperto al pubblico, era uno scheletro di muri senza né un’anima né una funzione. In questi 18 anni avrebbe potuto diventare sede di una circoscrizione, di un centro per anziani e di una guardia medica. Ma dalle idee delle amministrazioni che si sono succedute ai fatti il passo è stato sempre troppo lungo.
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