Poliziotto messinese salva 4 bimbi in un'abitazione in fiamme: "Per me è stato un gesto istintivo"
«Mi sono reso subito conto della gravità della situazione. I fratellini mi guardavano impauriti, erano presi dal panico. Ho detto loro di coprirsi il volto per non respirare il fumo, ho preso in braccio la bimba di due anni e l’ho coperta con una felpa e poi li ho condotti fuori. Si sono spaventati ma la tempestività ha giocato un ruolo fondamentale». Salvino Cosenza, 47 anni, sovrintendente di polizia, ha salvato quattro fratellini di 2, 6, 7 e 13 anni e il loro cane, portandoli in salvo dal fumo che aveva invaso la loro abitazione in via Damareta, nel centro storico di Agrigento. Cosenza, originario di Taormina, ha vissuto tra Castelmola e Messina, dove ha studiato, e dove risiedono i genitori e i parenti. Anche la moglie è messinese. Ma dal 1999 è ad Agrigento, in servizio alla polizia Ferroviaria. Il salvataggio è avvenuto alcune settimane fa ma si è saputo solo ieri. Cosenza si trovava nella sua abitazione quando ha avvertito odore di bruciato. Si è affacciato sul balcone ed ha visto una colonna di fumo e qualcuno che gettava acqua dalla finestra di una palazzina. «Ho subito chiamato il 112 per avvisare i vigili del fuoco e spiegare dove si trovasse l’incendio e poi i colleghi della sala operativa della Questura e sono sceso in strada», spiega il sovrintendente di polizia. A bruciare del materiale di risulta che si trovava in strada ma la palazzina adiacente era invasa dal fumo. «Mi sono reso conto che c’erano dei bambini. Per me è stato un gesto istintivo. Nell’immediatezza non si pensa. Bisognava salvare quei bambini. È stata una frazione di secondo». Il poliziotto ha fatto uscire un senegalese al primo piano e poi ha visto i quattro fratelli di origine tunisina che abitano con i genitori, da tempo in città. I bambini erano soli perché la mamma era in ospedale con il papà che aveva riportato una frattura ad una gamba. «La ragazzina più grande tentava di proteggere dalle fiamme gli altri tre fratellini che restavano fermi immobili: entrando nell'abitazione invasa dal fumo ho visto che la casa era tutta allagata perché la ragazzina, con il catino in mano, faceva la spola dalla vasca da bagno alla finestra. Ho detto loro di coprirsi e li ho portati fuori». I vigili del fuoco hanno lavorato circa sei ore prima di domare l'incendio. «Scesi in strada mi sono messo subito in contatto con la madre e le ho detto che i bambini erano sotto la mia custodia. Siamo stati tutti visitati dal medico del 118 e grazie alla tempestività nessuno ha avuto bisogno di cure sanitarie. Siamo tutti scesi prima che potessimo inalare fumo. La mamma è stata accompagnata da un assistente sociale ed ha potuto così riabbracciare i suoi figli». Un plauso è stato rivolto al poliziotto dal questore Emanuele Ricifari. «Gesti di questo tipo non sono casuali – osserva il questore – sono frutto di formazione e preparazione. Il soccorso pubblico è una delle funzioni fondamentali della Polizia di Stato. Un operatore – aggiunge – deve sempre mantenere la lucidità necessaria con gli accorgimenti e le tecniche che vengono insegnati nei corsi di formazione e richiamati periodicamente in servizio. In questo caso la prontezza e il coraggio dimostrano la motivazione del nostro collega Cosenza». Un gesto istintivo che ha radici profonde nel senso del dovere, nell’impegno e nell’altruismo di chi indossa una divisa. In questo caso anche il coraggio di un poliziotto che non ha avuto tentennamenti nell’affrontare il rischio per salvare quattro bambini che potevano perdere la vita.