Tira una brutta aria sul viadotto Ritiro. Sei anno dopo l’avvio concreto dei lavori, il cantiere si è fermato a un passo dalla conclusione. Uno stop che solleva preoccupazioni negli addetti ai lavori ma anche nei messinesi costretti dal luglio del 2012 a dover transitare su una sola corsia, adesso anche su una sola carreggiata. Ad alzare il tappeto e tirar fuori, ancora una volta la polvere, è stata la Uil. “Il Viadotto Ritiro è ormai ufficialmente l’ennesima opera incompiuta del nostro territorio – hanno scritto Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica –. Ormai da molte settimane, la Toto costruzioni, azienda appaltatrice dell’opera, ha, nei fatti, abbandonato il cantiere del viadotto Ritiro. Non vi è, in atto, nessuna concreta lavorazione e, anche nella giornata odierna, non è presente nessuno dei circa 30 operai che sulla carta, ma solo su quella, sono in teoria impegnati per la realizzazione dell’importante opera. In questo quadro già fosco, dobbiamo denunciare che tutti i lavoratori della Toto costruzioni attendono la corresponsione di ben tre mensilità arretrate: una situazione indecente e vergognosa che sta letteralmente mettendo a serio rischio la sopravvivenza di tutti i lavoratori e delle loro famiglie. Inoltre, riguardo i vecchi stipendi accreditati parecchi mesi fa, dobbiamo denunciare la grave incongruenza degli importi dei versamenti effettuati in cassa Edile rispetto a quanto effettivamente dovuto. In questo quadro, è assurdo e colpevole il connivente silenzio del Consorzio per le autostrade siciliane, committente dell’opera. Proprio al Cas chiediamo che, in tempi rapidissimi e ai sensi della normativa vigente, proceda a sostituirsi alla Toto costruzioni nel pagamento degli stipendi dei lavoratori». La Uil si appella al Prefetto affinchè possa sbloccare la situazione delicatissima. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina