Il caso Don Orione approderà presto nelle aule dell’Ars. E in particolare in commissione Servizi sociali e sanitari del parlamento regionale. La proposta era stata avanzata nei giorni scorsi dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, che ieri mattina è stato nella struttura di viale San Martino per incontrare i rappresentanti della cooperativa Faro 85, che gestisce il Don Orione, ed i familiari dei pazienti, affetti da disabilità psichica grave o gravissima. I pazienti sono 40, curati da operatori che sono senza stipendio da giugno. All’incontro erano presenti Fabrizio Venuto, componente del Cda della Faro 85, Don Antonio Chiarilli, direttore dell’Istituto Don Orione, Flora D’Angelo, assistente sociale, le famiglie, i tutori e gli amministratori di sostegno dei 40 disabili. Al centro, la situazione di stallo in cui si trova la convenzione tra la cooperativa e il Servizio sanitario regionale, quindi l’Asp, ferma da tempo sulla scrivania degli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, nonostante l’avvenuto accreditamento concesso dallo stesso assessorato alla cooperativa. Accreditamento per cinque anni, decretato il 16 maggio scorso, che autorizza «all’esercizio di un presidio di riabilitazione funzionale per soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, con una capacità operativa di 40 posti a ciclo continuativo». Dopo quell’atto, però, è mancato il passo successivo: la convenzione, appunto. Senza la quale l’autonomia economica della struttura è già con la spia accesa, e da tempo. «Siamo di fronte a una situazione molto delicata, che non può essere bypassata con scuse di alcun tipo – ha detto ieri De Luca –. La Regione e l’Asp non si possono nascondere dietro delle norme burocratiche e si deve trovare una soluzione per garantire un futuro dignitoso a chi lavora, a chi risiede e alle famiglie di questi ospiti. Ognuno di loro ha una storia di dolore alle spalle, che va rispettata e tutte storie che toccano il cuore. Non si possono lasciare nell’incertezza. Non si può pensare che questa convenzione non venga sostenuta, interrompendo così anche i rapporti ed i legami che si sono venuti a creare fra pazienti e operatori, trasferendo queste persone chissà dove. Auspico che la prossima settimana il presidente Laccoto fissi l’audizione in commissione che ho già richiesto, per sentire i membri della cooperativa Faro 85, offrendo le soluzioni che queste persone hanno diritto ad avere al più presto». Secondo Venuto della Faro 85 «l’attenzione rivolta ai nostri cari ragazzi da parte delle istituzioni è un obbligo morale e sociale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina