L'indagine della Procura di Barcellona sulla presunta frode contrattuale nell'approvvigionamento dell'acqua potabile per le isole Eolie che fanno parte del Comune di Lipari, in cui figurano indagate 44 persone, avrebbe permesso di scoprire una presunta rete di operazioni fraudolente finalizzate a massimizzare i profitti della società armatrice “Marnavi Spa”, proprietaria delle navi cisterna, anch'essa indagata quale persona giuridica. Alla società si contesta di aver incassato tra gli anni 2016 e 2021 maggiori profitti per complessivi 555.035,25 euro. Per investigatori ed inquirenti sarebbe stata messa a rischio la corretta erogazione di acqua potabile alle Isole Eolie, in quanto veniva conferita nei serbatoi meno acqua di quanto ne figurava nelle false attestazioni.
La Procura di Barcellona ha concluso le indagini preliminari e fatto notificare le informazioni di garanzia agli indagati che avranno 20 giorni per chiedere di essere interrogati o per depositare memorie difensive in loro favore. Subito dopo saranno valutati gli elementi di prove raccolte per determinare la validità delle accuse e perseguire le azioni legali che si renderanno necessarie. Dalle indagini delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo della Guardia di finanza, è emerso che gli indagati, Antonia Vittozzi e Antonio Di Falco, dirigenti della Marnavi Spa, addetti alla gestione e coordinamento della fornitura dell'acqua, sono stati accusati di frode contrattuale per aver agito come intermediari per l'armatore Ievoli, utilizzando “espedienti” per la consegna di quantitativi d'acqua in difformità dalle relative assegnazioni e senza alcuna autorizzazione dell'ente committente, in questo caso è la Regione Siciliana. Tra gli indagati anche membri dell'allora Amministrazione comunale di Lipari, tra cui Riccardo Casamento, che, in qualità di pubblico ufficiale con incarico di esperto a titolo gratuito, avrebbe concordato la consegna di tutte le quantità d'acqua assegnate alle isole, ignorando gli ordinativi dell'ente committente.
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