«La qualità del progetto “ForestaMe” desta parecchi dubbi, certamente non imputabili ai professionisti impegnati, bensì alla scelta dell’amministrazione comunale di imporre un modello incompatibile con le esigenze di una città moderna, infrastrutturata anche nel sottosuolo e ben diversa dalla città giardino del dopoguerra». L’intervento è del consigliere della quarta circoscrizione Renato Coletta che analizza la transizione che, soprattutto il centro città sta vivendo in questo periodo e che proseguirà nei prossimi mesi. «Pensare di ricostruire l’alberata della “Città Giardino” del preterremoto o del secondo dopoguerra – dice l’esponente del partito democratico confligge con la crescente esigenza di quantità e rapidità di mobilità a fronte di un trasporto pubblico locale non ancora efficiente, soprattutto in danno dei quartieri più popolati». Su Foresta Me aggiunge che «ancora oggi la città non è stata informata sul numero di posti auto che sicuramente verranno a mancare e di quelli rimanenti, quanti verranno destinati ai pass auto residenti e agli stalli per disabili. Di fatto, è mancata clamorosamente, oltre alla condivisione del progetto, anche la comunicazione alla popolazione, nonostante incarichi affidati a professionisti che avrebbero dovuto curare proprio questo aspetto». La posa degli alberi ogni 5 metri, secondo una prima stima dovrebbe ridurre del 15% i posteggi in centro, ma la conta complessiva andrà fatta al netto delle porzioni di strade che non saranno “alberate” come per esempio le traverse del Viale, la via dei Mille e la via Bixio. Renato Coletta solleva altri interrogativi. «Inoltre, sono stati considerati i danni arrecati ai sottoservizi dallo sviluppo degli apparati radicali degli alberi nel tempo? Infine è sufficiente guardare le aree di scavo per comprendere come le aiuole dei nuovi alberi intercettino in molti punti il tracciato della Fibra e di altri importanti sottoservizi, la cui presenza doveva preventivamente essere accertata». Il progetto è stato adattato anche al fatto che, proprio per via dei sottoservizi affioranti, non sarà eliminato lo strato di pietra lavica della precedente sede stradale, e il drenaggio dell’acqua non sarà più verticale, cioè verso il terreno, ma orizzontale, cioè destinato alle aiuole con gli alberi. Le prime piogge ci diranno l’effetto che fa...