Prima le ricerche sugli incantesimi vodoo poi l'omicidio dei fidanzati messinesi: condannato Andrea Cardinale
Ha ucciso Nino Calabrò (26 anni di Barcellona) e Francesca Di Dio (21 anni di Montagnareale) con una mazza e un coltello da cucina. Il 22enne palermitano Andrea Cardinale è il responsabile del duplice omicidio compiuto il 21 dicembre scorso in un appartamento di Thornaby road, nell’Inghilterra nordorientale. Ieri, di fronte alla Teesside Crown Cort, il ragazzo ha ammesso tutte le sue responsabilità, dichiarandosi colpevole di omicidio colposo. Il giudice Paul Watson lo ha condannato a un “ordine ospedaliero senza limiti di tempo” ai sensi della legge sulla salute mentale, con un ordine restrittivo. Come riportato dai maggiori tabloid inglesi, Watson ha definito il gesto di Cardinale una «manifestazione della sua schizofrenia paranoica». Diagnosi suffragata dalle evidenze riscontate da tre psichiatri forensi, secondo cui il giovane soffrirebbe di «schizofrenia paranoica acuta». Dello stesso avviso anche il prof. Donald Grubin dell'Università di Newcastle, consulente per la corte, secondo cui «la psicosi non riconosciuta di Cardinale» era così acuta che la sua colpevolezza per l'omicidio sarebbe stata «minima». Una personalità altamente disturbata, su cui gli investigatori inglesi avevano già gettato luce durante la ricostruzione di alcuni episodi immediatamente precedenti il duplice omicidio. La notte del 21 dicembre il ragazzo era rimasto sveglio fino a tardi per cercare su internet il modo di rompere gli incantesimi voodoo. Tra le ricerche sul web anche “negozi di coltelli nelle vicinanze” e “come fabbricare bombe”. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Nick Dry, poco dopo sarebbe avvenuta l’irruzione nella stanza aperta dei due fidanzati Nino e Francesca. Armato di mazza e coltello, col volto coperto da un passamontagna, Andrea Cardinale si è avventato su Nino bastonandolo a morte: «L’entità del danno – ha riferito alla corte la patologa Louise Mulcahy - suggerisce che non sarebbe sopravvissuto più di mezz’ora». Nel frattempo, Francesca è corsa via dalla stanza per mettersi in salvo. Le telecamere a circuito chiuso hanno inquadrato Cardinale mentre insegue la ragazza al piano di sopra, per poi trascinarla nel seminterrato. «L’attacco a Francesca – ha aggiunto la dott. Mulcahy - ha causato sanguinamento e mancanza di ossigeno al cervello». Dopo aver ucciso la coppia, Cardinale si è recato in un vicino distributore di benzina, dove ha acquistato del gasolio con l’intento, non riuscito, di dar fuoco all’appartamento. Tutti i dettagli nell'edizione di Gazzetta del Sud - Messina in edicola domani